I sogni son desideri di felicità...

Author: Monsieur Henri /

I sogni si avverano: se non esistesse questa possibilità la natura non ci spingerebbe a sognare. - J. Updike

Quando sei piccolo prima o poi vedrai ben Cenerentola, e imparerai a memoria la canzoncina "I sogni son desideri di felicità...". Ma forse, quando diventi grande, hai perso la speranza che un giorno qiei desideri, quei sogni possano farsi veri, che tu possa veramente raggiungere quel momento in cui dirai all'attimo che fugge "Arrestati, sei bello" come Faust.

Io avevo un sogno. O meglio, ho più sogni, di cui uno dura da otto, quasi nove anni, e cioè quello di riveder Massimo cantare di nuovo a Reggio. L'ho visto a Milano, questo è vero, ma Reggio mi ha sempre dato l'idea di essere più vicina a me, perché è la mia città, perché conosco il teatro stesso... insomma, per tutta una serie di motivi... Ebbene, no, non è successo. L'ultima volta che è venuto a Reggio è stato nel doloroso 2001.

Ma è successo qualcos'altro. E' entrato su FaceBook. E dopo una quantità enorme di pare ("gli scrivo, non gli scrivo, è lui, non è lui, chissà che pensa, chissà se risponde, chissà se non mi risponde et similia"), gli ho finalmente (anche grazie alla spinta di Ele, che ringrazio come agli Oscar!) scritto per chiedergli se era lui e dicendogli che lo avevo visto a Reggio. E mi ha risposto...

Dopo otto anni il tempo si è cristallizzato, mi è parsa una cosa meravigliosa. E' indescrivibile quel che ho provato, ma so solo una cosa, che sono felice, felice, felice.

Che il mio sogno si è avverato. Che vorrei dire all'attimo "Arrestati, sei bello!". Che vedo tutto a nuvolette e ad angioletti.

Sì, sono felice... sono tremendamente felice.

Silenzi e grida

Author: Monsieur Henri /

Giusto perché avevo poco sonno loro sono riusciti a farmelo passare. Gli adulti sono peggio dei bambini a volte. Non gli adulti con i ragazzi, quello alla fine si sistema quasi sempre. Gli adulti tra di loro. E il silenzio che alterna le urla è forse la cosa più assordante che si possa sentire...

Lettera ad un amico

Author: Monsieur Henri /

Caro Munz,

Ci sono giornate in cui le cose dovrebbero per forza andar bene. Insomma, voglio dire... era pur sempre la mia festa, con i miei amici, e la pizza, e la torta, e tutto quanto, i regali (bellissimi!), le stelle, l'alcol (fiumi d'alcol), eccetera...

Ma è inutile. A volte quel tipo di giornate passano, seppure con le risate, con un magone addosso che è inutile sperar di togliere, nemmeno con tutte le candeline e con i regali del mondo.

Perché non c'è molto da dire... dire che mi dispiace per il Munz è cosa ovvia e banale. Non è giusto! Lui è sempre così solare, e allegro, sempre pronto a farsi in mille per tutti, spontaneo, manifesto nei suoi sentimenti. Ci conosciamo praticamente da otto anni secondo me. E' stato vicino a me in molte occasioni, in una soprattutto che mi aveva parecchio turbato, ma soprattutto è veramente sempre lì per te. A fare lo stupido, ad ascoltarti, a volerti semplicemente bene.

E allora non è giusto! Non a lui!

Perché mi chiedo se tornerà quello che era, mi chiedo quanto io possa essere d'aiuto in questo momento. Che cosa posso dargli? Chissà quante volte, oggi, ha sentito le parole che gli ho scritto per messaggio, e cosa le differenzia da quelle di qualcun altro? Io spero che abbia capito con quanto affetto gliele ho scritte. Perché è vero, io gli voglio bene, tanto bene! Mi fa così piacere stare con lui!! E spero solo di poterlo stare ancora.

E poi c'è il solito fattore 'padre'+'cuore'. Se ci penso, io non ricordo veramente bene quel periodo, quasi quindici anni fa. Ricordo quella sera, questo sì, e il giorno dopo a scuola, e poi quando era venuta la nonna a tenermi insieme alla pro-zia, e l'ultimo giorno, a Bologna. Ma non ricordo chiaramente nessun altro episodio. Però dev'essere rimasto tutto dentro, come un dolore che bolle in pentola per anni, come qualcosa che non è mai stato totalmente superato. Perché è venuto fuori alla morte del padre della Francy, è venuto fuori quando papà è stato operato questo inverno ed è venuto fuori adesso. E' come un'ossessione, una paura senza fine, il terrore che allora avrebbe potuto essere qualcosa di diverso, e che quel qualcosa di diverso si ripresenti.

E mi sento egoista in questo pensiero. Perché ora cosa starà facendo il Munz? A cosa penserà? Come sarà questa notte orribile? E io ho il coraggio di pensare a me...

Però vorrei che lui sapesse che quelle parole sono vere. Che io gli sono davvero vicino, e che tutta la festa del mondo non è stata e non sarebbe mai stata la stessa senza di lui e sapendo che lui sta male.

Non ti auguro la buonanotte, Munz, perché so che non sarà buona. Ma ti auguro solo di sentire quanto bene ti voglio e ti vogliamo. Ora soprattutto, ma sempre.

Un bacione, Munz. E ricordati.

Memorie allo sbando

Author: Monsieur Henri /



Mi sono addirittura chiesta perché nonostante tutto non abbia sonno. Nonostante tutto vuol dire: letto alle 5.00 del mattino, sveglie varie alle 7, alle 9 e alle 11, poi viaggio a Padova andata-ritorno in giornata, partiti alle 14.30 e tornati a casa alle 20, e poi uscita di nuovo con Richi.
Vi rendete conto? Me lo sono ADDIRITTURA chiesto!

Ma è ovvio! Perché non faccio altro che pensare alle giornate che ho passato, alla mia festa. Lo ammetto, dire che ero agitata era eufemistico. Ho sempre paura che le cose vadano a quel paese improvvisamente, che succeda sempre il patatrac e che soprattutto io non sia in grado i gestire tutto. E all'inizio mi è sembrato veramente così! Luca mi arriva alle 5 dicendomi che è perso per Reggio, e che spera di trovare la stazione, e ovviamente in quello stesso istante arrivano le Arpie e Marco, quindi sdoppiamento! Poi Nick da una parte e Ste dall'altra, con una corsa a prendere Pier in stazione. Mi sono detta: "ok, stasera non reggo! Faccio un disastro"

Ma poi tutto si è sistemato. Tutto è andato perfettamente. Il mini aperitivo con tanto di zanzare assassine, che OVVIAMENTE hanno preso di mira soprattutto noi povere Arpie; poi la cena a Montalto, con l'apertura dei vostri meravigliosi regali; poi il ritornare in centro a bere qualcosa; e alla fine andare a casa di Corra io, Corra (ovviamente), le Arpie e Marco per dormire e nonostante il povero Marco fosse distrutto rimanere fino alle 5 a parlare, a prenderci in giro, a minacciarci di morte!

Insomma... sinceramente non me la sento di fare il resoconto puntiglioso, non devo scrivere un trattato di storia.

Ma tutti i ricordi vengono a me, mi sento soverchiata, mi fa bene, mi sento bene, ora finalmente tranquilla senza le mie solite mille pare. E guardo i regali che mi sono stati fatti, che sono splendidi (no, Ele, non l'ho ancora fatto il puzzle, aspetto di avere più connessioni neurali), e penso semplicemente che il più bel regalo che mi abbiate fatto sia stato venire tutti, da Padova, Roma, Verona, Bologna, tutto per me. E' un gesto meraviglioso, un gesto che non dimenticherò mai e poi mai.

Grazie a tutti, altro non so e non ho il coraggio di dire. Grazie di avermi regalato questo compleanno splendido.

Un bacione a voi tutti che c'eravate in corpo e in spirito.

La vostra Arpia/Winterflame/Macedone/pittbull inferocito!

9 Termidoro, anno II

Author: Monsieur Henri /



"Je suis fait pour combattre le crime, non pour le gouverner. Le temps n'est point arrivé où les hommes de biens peuvent servir impunément la patrie; les défenseurs de la liberté ne seront que des proscrits, tant que la horde des fripons dominera".
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Sono fatto per combattere il crimine, non per governarlo. Non è ancora arrivato il tempo in cui gli uomini di bene possano servire impunemente la patria; i difensori della libertà non saranno che dei proscritti, finché dominerà l'orda dei malfattori dominerà.

Maximilien Robespierre, ultimo discorso, 26 luglio 1794

"Je ne suis d'aucune faction, je les combattrai toutes"
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Non sono di alcuna fazione, le combatterò tutte.

Louis-Antoine-Léon Saint-Just, ultimo discorso, 26 luglio 1794


Oggi è il 9 Termidoro. Una giornata coi fiocchi, se si può dire così. La caduta di Robespierre e Saint-Just, l'instaurarsi del regime termidoriano che ha portato all'ascesa di Buonaparte, la fine di ciò che io considero La Rivoluzione.
Non voglio fare commenti politici, se mi chiamano la Giacobina un motivo c'è, e non voglio ripetermi.

Però una cosa mi è sempre piaciuta, se si può dire che un momento di quelle giornate d'inferno sono piacevoli. E' un fatto accaduto che voglio sempre ricordare. Maximilien Robespierre aveva la mandibola lacerata dal colpo di pistola che si era tirato (o che gli avevano tirato, le versioni differiscono), non poteva più parlare, era infiammato dalla febbre e dal dolore, e i Termidoriani non gli diedero nessun aiuto, non chiamarono nessuno, insomma, non gli concessero di morire in modo decente, o quanto meno cosciente, cosa che secondo me è abbastanza mostruosa per me.

Ma in quella notte, nella notte tra il 27 e il 28 luglio, ci fu un uomo che rimase accanto a Robespierre, tenendogli sempre la mano. E quell'uomo era Saint-Just, l'Arcangelo della Morte, la Spada in una Tomba.
E Quando gli dissero che non doveva stare lì rispose che "il posto degli amici è qui".

Solo questo voglio dire. Solo questo ho detto.

Povero Fenthick!!!

Author: Monsieur Henri /

Solo un commento!! Mamma mia che sfiga!! :D E lo dice la Signora Somma!!! Bah... prima o poi non me ne morirà uno, eh? Forse...

BDC - Ricordi di Infanzia

Author: Monsieur Henri /

Non so perché mi sia tornato in mente, a dir la verità... Forse il caso, forse tutte quelle foto che ho fatto caricare all'Ele di quando ero piccolina... Ma ci fu uno ed un sol gioco per computer, nella mia infanzia, degno di questo nome, e il suo nome era BDC: "Beyond Dark Castle". Era dell'87, bianco e nero, due dimensioni, proprio la base che più base non si può!!

E ora ho ritrovato... il SEGUITO!! Uscito proprio quest'anno, Return to the Dark Castle, ho la demo, per ora. Ma quando si è aperto, benché ora sia a colori (ma sempre a due dimensioni è restato) mi si è aperto il cuore. Sì, come allora, tutto come allora, le scale malefiche, i topi, le guardie, i gnìgnìgnìgnà, le orbs, e tutte quelle chiavi, gli elisir, le corde... i prigionieri che ti guardano speranzosi che tu li liberi (e non puoi farlo, non sono cattiva io!) e che scuotono la testa indicandoti quale delle due è la chiave giusta e da quale, invece, cadrà il masso da 16 tonnellate... e gli avvoltoi, i serpenti, lo pseudo elicottero a benzina... e ora anche i computer (geniale, in un castello medievale... e sono tutti Mac eheh!!), i guardiani che ammazzavi proprio a mazzate, anche con la pala!! Insomma, tutto ciò che era è...

E lo so, ho visto milioni di giochi nuovi, iper 3D, ci ho giocato... ma questo ha un retrogusto, che probabilmente solo io provo, ma che è bellissimo.

Mi ricorda le giornate con Richi, e i trucchetti che avevo trovato. Mi ricorda tantissime cose!

E devo ringraziare Ele per quello che sta facendo ora :P Perché è davvero una cosa bellissima, a cui tengo veramente tanto!

Qui due screen, questa è una delle stanze principali (non c'era nel vecchio, ma rende l'idea!)



E qui la schermata d'avvio... retro al punto giusto, vero?


Se c'è per Pc vi consiglio anche solo una volta di vederlo... vale la pena, anche se non è in 3D!! ^^

Un po' di lirica!!

Author: Monsieur Henri /

Questo post non ha proprio un vero senso! Semplicemente ieri, mentre andavo in campagna con la radio accesa, ho messo su il Ballo in Maschera di Verdi, c'era Di Stefano che cantava, con quella voce tanto bella e tanto chiara... E mi sono chiesta... qual è la mia top three di lirica? Quelle tre arie che farei conoscere a qualcuno per iniziarlo un pochino all'opera? Non parlo di opere in sé. Ma ognuna di queste tre arie è da ognuna delle mie tre opere preferite. Lucia di Lammermoor (Donizzetti), Tosca (Puccini) e Ballo in Maschera.

Per questo volevo mettere le mie tre arie preferite, cantante dal mio cantante preferito:

-Lucia di Lammermoor-
Tombe degli Avi Miei
A te vengo (è il proseguo della prima! E questa edizione è quella in assoluto che preferisco, quella su cui sono cresciuta! ^^)

-Tosca-
E lucevan le stelle


-Ballo in Maschera (qui non c'è quella cantata da Di Stefano, purtroppo... ma Domingo va bene! ^^)-
Forse la soglia attinse
Di' tu se fedele... (questa non è la mia preferita, ma merita, secondo me! ^^

Pensieri pensieri pensieri...

Author: Monsieur Henri /

E' strano... dopo quello che è successo al concerto dei Wolfstone e che non so se racconterò, se non altro perché è stato un piccolo pezzo di intimità tra me e la Francy che vorrei rimanesse soprattutto nei nostri cuori... è strano, non faccio che pensare a Massimo.

Cioè, non a lui strettamente. A quello che si era creato in me e attorno a me.

Al mio amore fulminante e senza cognizione, ai miei sogni in cui continuavo a perderlo, a quei fiori, a quel sorriso e a quel bacio, ai miei rossori e ai miei sospiri.

Al momento in cui lessi quella lettera della Francy, "Tu di Massimo avevi un'idea perfetta: fermo, cristallizzato nell'attimo del suo splendore, con la voce piena e i vestiti sfarzosi, l'atmosfera del palco. Un'immagine perfetta destinata a non subire mai gli inevitabili cambiamenti dell'uomo. Ecco perché sei rimasta delusa. Nella realtà Massimo è ingrassato, si è tagliato i capelli: segno che la vita corre, e anche velocemente. So che stai male per questo... voglio solo che tu sappia due cose: la prima è che devi stare calma, perché presto di passerà (fidati!), la seconda è che comunque devi sempre contare su di me".

Al momento magico in cui mi ha guardato, ed ero nel palco 17.

Al momento in cui mi ha chiesto "ti piacciono i fiori?"

Al momento in cui la Spallanzani mi ha presentato a lui dicendo "questa è una tua grande fan".

Ma stranamente anche tutto questo passa in secondo piano. Ciò che è inciso come a fuoco nel mio cuore, nella mia mente, in ogni cosa che faccio. Ed è il commento di mio padre: "Smettila di fare la cretina".

Ma si dicono queste cose? Voglio dire, lui o mia madre per lui sono mai stati innamorati in quel modo assurdo che sai essere impossibile, e che forse vorresti rimanesse sempre impossibile? Perché è questo! Se da una parte io sapessi che lui ancora si ricorda di me sarei in estasi, però mi sembrerebbe come por fine ad un sogno, uno sogno da sempre avuto. "Era meglio ristare, guardar oltre, sognare... Il sogno è l'infinita ombra del vero", diceva Pascoli, ed è vero. Ma questo non c'entra. Avrei voluto avere dei grandi che mi dicessero che andava tutto bene, che poteva succedere, non dei grandi a cui io dovessi nascondere. Avrei voluto, per una volta, che i miei diventassero miei amici, se non altro mia madre.
Perché ora che lei è tutta fan di Freddie Mercury mio padre non le dice nulla? E assicuro che si comporta molto più da bambina di quanto non feci io allora. Perché i grandi non capiscono? Ti vogliono proteggere? Ma che cosa credeva facessi con Massimo? Nulla! E per moltissimi motivi. E non rimpiango di non aver potuto far di più.

Insomma... perché ora la Francy può parlare liberamente con sua madre di quello che prova per Stuart, ora che ha più di vent'anni ed è fidanzata in modo fortissimo, e io non potei farlo allora, in un momento in cui mi sentivo tanto sperduta?

E non parlarne allora mi fa male anche adesso, non penso ad altro, è terribile!

E odio la storia che non si fa coi se in questi casi!

L'Angolo di Spoon River

Author: Monsieur Henri /

Domando perdono per aver mancato al mio dovere! Riprendiamo allora con una lunga!!


Kinsey Keene

Your attention, Thomas Rhodes, president of the bank;
Coolbaugh Whedon, editor of the Argus;
Rev. Peet, pastor of the leading church;
A.D. Blood, several times Mayor of Spoon River;
and finally all of you, members of the Social Purity Club -
Your attention to Cambronne's dying words,
standing with the heroic remnant
of Napoleon's guard on Mount Saint Jean
at the battle field of Waterloo,
when Maitland, the Englishman, called to them:
"Surrender, brave Frenchmen!"-
There at closo of dau with the battle hopelessly lost,
and hordes of men no longer the army
of the great Napoleon
streamed from the field like ragged strips
of thunder clouds in the storm.
Well, what Cambronne said to Maitland
ere the English fire made smooth the brow of the hill
against the sinking light of day
say I to you, and all of you,
and to you, O world.
And I charge you to carve it
upon my stone.


ps. l'ultima parola di Cambronne fu... merde! :D

6 giugno 356 a.C.

Author: Monsieur Henri /


"Ora si è nel segno dello Scorpione, e il Sole, che su tutto splende, con il quadruplice carro vede il gruppo dei celesti esseri che scende e certo esclude dal cielo chi nasce in quest'ora. Controllati, mia signora, fino a che domina ancora questa stella. Si è ora nel segno del Cancro, e Crono, che privò gli inguini del padre della capacità di generare, minacciato ora dai suoi stessi figli, memore di Poseidone signore dei mari, Plutone signore degli inferi e Zeus signore dei cieli, corre intorno al proprio trono. In quest'ora genereresti senz'altro un inetto. Trattieniti dunque ancora un poco, anche per quest'ora. La Luna che reca sul capo il corno, lasciato l'altissimo cielo, col carro tirato dai tori scende a terra, per stringere tra le sue braccia il bel pastore, il giovane Endimione, che poi muore colpito al ventre dal fulmine: nemmeno questo è un parto felice. Venera dei dei talami, madre dell'arciere Amore, farà morire Adone, il cacciatore di cinghiali. Colui che nasce in questo segno farà alzare la fiaccola delle donne di Biblos e levare lamento intorno a sé. E anche [...] l'animo del leonino Ares: questi amava i cavalli e la guerra, ma poi privo di armi e nudo fu scoperto dal Sole su letti adulteri, sicché sarà sprezzato chi nasce in quest'ora. Attendi ancora, o regina, che passi ora la stella di Ermete, il Capricorno, contro la Maldicenza. Così genereresti un figlio erudito, litigioso e tracotante. In quest'ora generi un mostro. Mettiti a sedere ora, retina, sopra il seggio che porta salute, e le tue doglie di parto siano molto prodigiose e intense. Perché Zeus protettore delle vergini, che diede alla luce dalla propria coscia Dioniso dal folle grido, sereno domina il cielo. L'ariete Ammone è in congiunzione con l'Acquario e i Pesci e fa nascere l'egiziano re dominatore del mondo. Partorisci, dunque, adesso!" E mentre Nectanebo diceva queste cose, il neonato scivolò a terra: cadde una folgore, risuonò un tuono, la terra tremò, e tutto il mondo fu sconvolto.

Pseudo-Callistene, "Romanzo di Alessandro", recensio A




Si vide l'aria agitarsi, è verità provata,
lampi apparirono sotto le nubi nere,
il cielo si strappò, spaventando le folli,
annunciando il rumore dei corni che sarebbero suonati
quando egli avrebbe cavalcato nelle valli profonde,
fino a farsi intendere nelle montagne più alte.
Esplorò ancora, fino ai cammini del cielo,
facendosi portare in alto nel suo gran trono d'oro
dai quattro grifoni che vi erano attaccati.
Possedeva anche le luci dell'astronomia
e sapeva misurare il corso di tutte le stelle.
Ecco perché, quel giorno, la terrà annunciò con il suo tremore
che nasceva a quell'ora l'eroe temuto
sotto il potere di colui al quale lei stessa doveva inchinarsi.
E il mare divenne rosso per mostrare che doveva
mostrargli le astuzie della guerra terribile
e delle imboscate nelle foreste ombrose,
che dovevano versare il sangue in numerosi paesi
e far tremare gli uomini senza che potessero nascondersi.
Le bestie fremettero, sapendo che il destino
voleva che non ci potesse essere una creatura al mondo
che non sarebbe stata dominata dal re,
le une per mettersi tutte al suo servizio,
le altre destinate a fargli del male,
come i serpenti della terra bruciante,
che dovevano avvelenare una grande parte dell'armata.
All'ora della sua nascita, la gioia fu ritrovata,
il coraggio rianimato, la bontà ravvivata,
bontà che malvagi signori avevano distrutto,
rifiutando a tutti il più misero dono,
nemmeno il valore di una mela sbucciata,
se non ne avevano prima una propria ricompensa.
Ma il giovane, con i suoi doni, tenne la testa alta,
poiché la sua condotta era così perfetta
e la sua bontà sorpassava quella degli altri
così che non allontanò mai la più misera domanda.

...

Avrebbe posseduto tutta la terra abitabile
se non si fosse preparato così presto il veleno
che provocò la sua morte mentre era al massimo della bellezza,
dopo la presa di Babilonia, che aveva tanto desiderato.
Visse poco tempo, nemmeno trent'anni,
ma nessun uomo fu tanto veloce né fece tante conquiste,
nemmeno Giulio Cesare, né Crasso né Pompeo.
Dopo lui la terra ritornò nel caos,
devastata, dilaniata dall'orgoglio dei baroni,
poiché la colonna che la sosteneva era distrutta.
La perdita di un buon signore è difficile da riparare
e tutte le genti buone dovrebbero piangerla.

Mai, da allora, la terra conobbe un tale comandante.

Alexandr de Paris, "Le Roman d'Alexandre", XII secolo.

Elpis, Speranza

Author: Monsieur Henri /



Cerco di afferrare tutte le immagini che ho nel cuore di tutti gli uccellini che ho avuto: c'è stata la Mimì, il mio primo grande amore, morta perché era troppo piccolina e troppo debole, in un giorno che tornavo da Richi dopo aver riso come una dannata, giorno che è terminato con tante lacrime, era il mio primo animaletto! C'è stato Titty, e devo dire che è quello a cui sono meno affezionata, forse perché non l'avevo raccolto da terra ma mi era stato semplicemente regalato, volato via mentre la gabbietta era aperta. C'è stato Corvax, il mio corvettino adorato, a cui ho insegnato a volare nei modi più rocamboleschi, ancora un po' e mi mettevo a sbattere le ali io, e che è volato via come è giusto che fosse. C'è stato Grifis, per un minuscolo momento, che era solo tanto affamato, e che è ritornato dalla mamma.

E poi c'è stato quest'ultimo. Non ho avuto il coraggio di dargli un nome, perché mi sarebbe stato tolto, lo sapevo. Aveva un'ala a metà, mi hanno poi detto che le penne gli stavano ricrescendo, e che starà bene. L'ho raccolto a casa di Corra, l'ho portato in una scatola a casa mia, quel piccolo rondone che mia madre ha deciso essere una femminuccia. Era terrorizzata, sbatteva le ali con una forza, e piangeva, piangeva, era disperata! Ma poi l'ho fatta bere, e ho cominciato ad accarezzarla con dolcezza, e lei lentamente si è calmata, stava nella mia mano e guai se smettevo di accarezzarla. Chiudeva gli occhietti e due volte ha sbadigliato credo. Tremava, la piccina, appena la mia mano si separava da lei, e mi guardava con quegli occhi neri dolcissimi.

Ma ora lei non c'è più. L'ho portata alla Lipu, ne avranno cura, loro sanno cosa fare, io l'avrei solo coccolata probabilmente. Non è stato tanto duro il fatto di lasciarla, piuttosto il fatto di vederla mischiata a tanti altri rondoni come lei, lei che aveva un posticino nel mio cuore, che per me era unica. Erano così tanti, dopo il vento, la tempesta... così tanti che facevano anche impressione. E io l'ho lasciata così, speravo tanto che fosse chiuso quel posto per poterla avere ancora un po'...

Ma forse è giusto così. Adesso lei guarirà, e prima o poi spiccherà il volo, al sicuro dai gatti e soprattutto dagli esseri umani. Solo che sono un po' triste, un po' vuota... in fondo ricordo già quando lei stava nella mia mano, e quando mi mangiava il pane dalle dita. E' normale, io mi affeziono a tutto, figurarci ad un cosino così carino. Spero solo che d'ora in poi possa stare bene e che non abbia paura.

Spero.

Sì, è una bella parola. Una parola adatta a lei, che non si capisce come abbia fatto a sopravvivere tanto tempo senza mangiare e senza bere. Una parola giusta per chi ora ha di nuovo la vita davanti.

Speranza, Elpis. Sì, la mia rondonina si chiamerà così. E quando Elpis tornerà a volare, spero che il suo nome accompagni il suo cammino.

Serata alla Gozzano

Author: Monsieur Henri /


Tornata dal concerto, dopo essermi mezza ubriacata e dopo aver fatto queste belle ore indecenti mi accingo a postare anche qui per raccontare com'è andata!
Allora, la cosa OVVIAMENTE parte malissimo: mi dicono le 5.30 e loro arrivano alle 7! Con gli occhi coccolosi che mi chiedono innocentemente "ma non ti avevamo detto che facevamo alle 6.30?"; il pianoforte ovviamente non era attaccato, per fortuna è arrivato il tecnico, che era stato tecnico dei Nomadi anche, che stranamente è riuscito a sistemare tutto; poi arrivano gli attori, e lei, Ivana Monti, all'inizio mi terrorizza, era molto fredda, molto star, mentre lui era meraviglioso; last but not least una rondine mi ha fatto la cacca sul braccio!! XD

Ero tesa, tesissima, non tanto per la situazione in sé, ma per il solito problema che si chiama "Tempesta" di Beethoven. Da quel Natale di anni fa io non riesco più a suonarla in pubblico, non se ci sono molte persone. Ma mi piace talmente tanto! E' una delle cose più belle per me, in assoluto! E io tutte le volte ci provo, ne ho bisogno, ho bisogno di passare quel blocco mostruoso. Prima di iniziare quasi mi stavo per mettere a piangere: speravo in un affetto almeno figliale degli attori, contavo su quello, ma non c'era, e io mi sentivo piccola, ignorante, fragile e incapace.

Poi siamo saliti sul palco, e il primo brano è andato bene. Il secondo era lui... e ho perso il segno. Sintomo di come ancora sia bloccata. Però Corra e la Giulia mi han detto che non si è sentito che ho sbagliato, sono stata abbastanza svelta per nasconderlo, e questo mi solleva, sì. Forse la prossima volta sarà diverso. Il resto è filato, Ivana Monti era veramente bravissima ed Edoardo Siravo era qualcosa di spettacolare, per un attimo ho avuto paura che mi si sentisse male, perché faceva il tisico con un'accuratezza mostruosa! Erano trascinanti, e io che pure ero lì e dovevo star iper dritta tutto il tempo non riuscivo a staccar loro gli occhi di dosso.

Quando è finito, applausi su applausi, e io mi ero fatta piccolina piccolina, e in quel momento Edoardo mi ha preso la mano e mi ha trascinato agli applausi, e sia lui che Ivana mi hanno applaudito! E io avevo gli occhi pieni di lacrime, ero così felice! E non è finita lì, siamo usciti e poi io ed Edoardo ci siamo defilati per andare, visto che avevano smesso di applaudire, e proprio in quel momento la gente ha ricominciato, non si alzava, non voleva andarsene. E allora lui è ritornato, e io di nuovo mi sono fatta da parte, ed è stata Ivana che mi ha chiamato con il mio nome, dicendo che era il mio debutto e di far un grande applauso. Io non ci credevo! Lei che era stata così fredda, in quel momento era come una vecchia zia che mi conosce da una vita. Era bellissimo, veramente bellissimo. E dopo io ed Edoardo e il tecnico ci siamo messi a chiacchierare come se fossimo conoscenti da una vita, e mi ha stretto la mano, e mi ha detto che era stato un onore, e che magari avremmo avuto modo di lavorare ancora insieme. Poi sono andata a salutare anche Ivana e lei ha fatto di nuovo fare un applauso al gruppetto che aveva intorno, è stata gentilissima!! Per non parlare di Ludovico, che continua a chiamarmi Ketty, e che mi sembrava tanto felice della performance! Forse, chi lo sa, è l'inizio di un dialogo! Ha detto che mi darà il libro e un altro regalo!

Ma il regalo più grande è stata l'intera sera, anche se in quel momento mi sono vista crollare il mondo addosso. Una serata splendida, mi piacerebbe tanto poter ripetere una cosa del genere!!
Grazie a tutti quelli che ci sono stati in carne e in spirito, e grazie al trio, Ivana-Edoardo-Ludovico, che mi ha trattato al loro pari nonostante tutto.
E ora a ninna, devo suonare il grande Ludovico Van in sogno!

Un po' di sano delirio!

Author: Monsieur Henri /

Premetto che pochi comprenderanno, solo colo che hanno avuto la (s)fortuna di giocare con me come master Bellezza è Verità alla Torre o di chi ha assistito alla grande tragedia come spirito maligno, leggasi Dora. Ma stasera, mentre facevo il prequel con Ele, mi è uscita questa strana frase, detta da Dairon, il protagonista di allora, il re folle con l'ossessione per la Perfezione e per la Bellezza. Non so, non so se credere o meno a ciò che ho scritto. Ma mi è piaciuto, ci rifletterò! Premetto che tutto si svolgeva sotto i due versi di Keats "Beauty is truth, truth is beauty...", una delle più belle frasi mai scritte.


Sai, molto tempo fa io ricercavo soltanto ciò la cui bellezza potesse vivere in eterno. Rose, statue, non lo sapevo, ma dovevo arrivare alla risposta, alla Verità. Perché una volta raggiunta la Bellezza eterna avrei avuto la Verità eterna, e quanto bella è la Verità! Ma avevo sbagliato. Nella mia ossessiva ricerca della Perfezione ho dimenticato ciò che è veramente perfetto: l’Attimo. Forse l’avessi capito sarebbe stato tutto diverso. Ma ora so.


Non è da Dairon e forse non è nemmeno da me. O sì, invece? Mah! Per ora buonanotte!

Gozzano Masquerade

Author: Monsieur Henri /

Bene, arriviamo finalmente al racconto di cosa è successo quasi una settimana fa, mi dispiace per i miei numerosissimi fan, ma sono state giornate che chiamarlo piene è un eufemismo!! Dunque, partiamo dall'inizio...

Martedì scorso mi arriva una chiamata da un certo Ludovico Parenti, che si presenta e mi parla come se ci conoscessimo da una vita, a chiedermi quando potevamo provare. Un attimo rimango interdetta, poi mi ricordo che Giulia, l'allieva della Benni, mi aveva chiesto se potevo suonare ad una presentazione di un libro alla Biblioteca Panizzi. Allora mi sovviene di questa cosa, e dico al mio interlocutore che sì, non ci sono problemi, di dove voleva che ci vedessimo. Però in quel momento, mentre accetto di andare a casa sua, le mie mille solite pare per queste cose si fanno strada: sarà un maniaco, mi vuole violentare, e io sono una cretina, come faccio, che gli dico, e simili amenità varie.

E arriva giovedì. Mi vedo la mattina con la Benni per farle la scheda del pg di Vampiri e per chiacchierare da brave, e lei da angelo qual è mi dice che mi avrebbe accompagnata così non ci violentava tutte e due. Allora alle 4 la vado a prendere, e poi andiamo a casa di questo fantomatico Ludovico Parenti, che si era descritto come "alto moro e di bello aspetto". Non vi dico com'era in realtà!! :D Alto ok, ma aveva 70 anni e non era per nulla attraente, ma ciò che mi ha tranquillizzato era che aveva moglie XD

Bene, morale della favola: lui è un attore e anche un autore, ha scritto quest'opera che si chiama Gozzando Masquerade, giustamente su Gozzano, e che verrà presentata, recitata da Ivana Monti e da Edoardo Siravo, e io devo fargli le musiche! Cioè... praticamente mi ha chiesto di musicargli la sua opera. E dove mi diceva che sarei dovuta intervenire con il piano io lo ascoltavo spiegarmi la scena, le emozioni, e milioni di piccole note entravano nel mio cuore, e serpeggiavano nel mio orecchio, le sentivo, avevano nomi di autori, ma avevano anche il mio!
E' stata un'esperienza fenomenale! Ero completamente preda della musica, avrei arrangiato Mozart pur di farlo suonare fedele a ciò che sentivo!

La scelta dei pezzi è stata piuttosto complessa: si parte con un Rimsky-Korzakoff, poi un santo Ludovico, con la sua Tempesta, poi Debussy (Page d'Album), seguito da una Fantasia di Mozart, da uno dei sonetti di Petrarca di Listz, poi di nuovo un Debussy (I Arabesque), uno Stolz e vari arpeggi con tonalità che inventerò probabilmente sul momento.

Sono esaltata, lui sembrava contento... e io non avevo paura... le mie mani hanno fatto esattamente quello che io loro imponevo! ok, non sarà niente, però io sono felice, è un lavoro che se volete non ho molto contribuito personalmente a creare, ma poco importa, non ho quasi paura, suonerò per qualcosa che mi piace, e soprattutto vengo fatta interagire personalmente, mi si guida, mi si dice quello che ci si aspetta da me... e insieme mi si dà una completa libertà!

E allora Masquerade! Paper faces on parade! E io al piano, e saranno le mie mani a parlare per me!

Live di Vampiri

Author: Monsieur Henri /

Lo giuro, scriverò prima o poi quello che è successo giovedì. Ma ora c'è il consueto ritrovo con la Cronaca del Live di Vampiri.
Allora, prima di tutto io ho cambiato personaggio! Ve la ricordate la dolce e malinconica Lucrezia? Ecco... ora c'è la dolce e malinconica Lucrezia che però si veste da sposa e va in giro per i cimiteri recitando Requiem su requiem! Una Malkavian, insomma. E il ruolo mi piace da impazzire!
E a questo Live, con la nuova cronaca che mi sembra molto più rilassata della precedente, e forse molto più coinvolta, c'era anche una spettatrice, l'Ele!! Poveretta, cosa non si è sorbita, insieme alla Benni! La ricerca spasmodica del velo da sposa, la vestizione in cui lei mi guardava con due occhi stralunati chiedendomi se riuscivo a respirare, il fodero del pugnale che mi si appiccicava al petto! E poi altre cose tipo il mio vestito MOLTO adatto per correre, le ciabatte di seta NON ne parliamo, e quel velo malefico che si è rivelato una zanzariera!
Però è stato un bel Live! A parte i colpi mostruosi che prendevo quando mi scompariva la ragazza che faceva la Malkav abbracciata da bambina, e si vedeva Maddalena correre in giro passando anche davanti ai professori di fantasmi, perché non la trovava! Scene epiche ovviamente il CARRAMBA che sorpresa con la Benni ideato 10 minuti prima in macchina con commenti del tipo "ragazze, siete SQUALLIDE! Ragazze, un minimo più originali, SU!" e cose del genere, e tutto perché io avevo messo lo stesso nome del pg della Benni!! XD E altra scena magistrale il Munz che interpreta Gianluca Picardo vestito da Star Trek!!! Una cosa da MORIRE dalle risate! Oppure le mie chiamate per lanciare dominazione UN PO' DAPPERTUTTO ("Ehi, tu, SPOSA!!" del Tondo - con la scusante "Eh ma io ci ho provato a chiamarti in altri modi, Velo, Pazza... ma non mi rispondevi!")e a fare i miei malvagi piani del male cosmico!!

Poi il live è finito alle due, e ho ripreso vita (anche i miei piedi hanno ripreso vita, mi aggiravo per l'Elysium a piedi scalzi alla fine), e ho ripreso anche il ruolo da conduttore! Morale della favola, io e l'Ele siamo arrivate a casa alle 3.40. Ma siccome siamo parte del TMB non potevamo finirla lì. E' stato solo per caso che verso le 5 abbiamo notato che il sole cominciava a far capolino, e abbiamo deciso di dormire, anche perché io ero distrutta, e anche lei, le ho fatto fare SIOPPING sfrenato il pomeriggio (e quella maglietta è troppo carinaaaaa!).

Il giorno dopo abbiamo vagato per una Reggio deserta, ma qualcosa da mangiare alla fine l'abbiamo trovato! :P Cioè... magari se uscivamo ad un'ora decente e non alle 2 c'era di più, ma sono piccoli e miseri dettagli!!! XD

E poi ho riportato la piccola in stazione e sono tornata... la giornata che era iniziata tanto bene si è conclusa con l'eliminazione dell'Italia dagli europei sigh... Ma questo non c'entra!

E quindi arrivo alla fine di questo post, anche perché, benché sembri che l'abbia fatto ad un'ora decente, in realtà sono le 5 di mattina del 24 :P
E allora ringrazio moltissimo i giocatori, e i png (io ti adoro, Munz, lo sai! *_*), ma soprattutto la Benni che è stata fantastica, e soprattutto è stata bravissima ad entrare in gioco senza aver me come appoggio, hai fatto i tuoi piccoli grandi passi verso il mondo dei Toreador (... mmm... forse questo NON è esattamente positivo, ma VABBE!)!!! :D Brava brava, anche per quello che sappiamo io e te!! ^^

E ovviamente grazie allo Zucchero che si è sorbita tutto il Live poveretta! Con l'imbottigliatore folle che non la lasciava vedere e TUTTE le nostre borse dietro XD Grazie mille Zuccherino Radioattivo!! :D Spero ti sia divertita!

E ora buonanotte... o forse buongiorno, mi sa che è decisamente meglio! Sto diventando un po' troppo il vampiro!! :P

Buon Rötschreck a tutti!!

L'Angolo di Spoon River

Author: Monsieur Henri /

Veramente avrei qualcos'altro da raccontare oggi... ma sono sinceramente troppo distrutta per farlo! Quindi sarà domani!! Per ora un'altra poesia dalla raccolta più allegra della terra!! :P

Serepta Mason

My life's blossom might have bloomed on all sides
save for a bitter wind which stunted my petals
on the side of me which you in the village could see.
From the dust I lift a voice of protest:
my flowering side you never saw!
Ye living ones, ye are fools indeed
who do not know the ways of the wind
and the unseen forces
that govern the processes of life.

L'Angolo di Spoon River

Author: Monsieur Henri /

Visto che c'è chi ha l'Angolo dello Sfigato del Mese (Dora), e chi ha l'Angolo del Gioco Dimenticato (Ele), ho deciso di aprire anche io una rubrica settimanale, con cui intratterrò suscitando grande gioia e divertimento, giusto perché sono pur sempre la Signora della Sfiga e della Perfidia! :P

Perciò ecco a voi l'Angolo di Spoon River! Farò una scelta settimanale delle poesie di Edgar Lee Masters, ma le getterò così, perché non amo troppi giochi di interpretazione, e poi ognuno deve interpretare a suo modo, credo! Quindi ecco la prima, la mia preferita in assoluto!


Amanda Barker

Henry got me with child
knowing that I could not bring forth life
without losing my own.
In my youth therefore I entered the portals of dust.
Traveler, it is believed in the village where I lived
that Henry loved me with a husband's love,
but I proclaim from the dust
that he slew me to gratify his hartred.

10 giugno, parte IV

Author: Monsieur Henri /


Questa giornata è finita. Una giornata così strana che non saprei darle altri aggettivi. Una giornata non triste, ma, appunto, dolente. Una giornata che quasi non voleva finir mai, soprattutto il tramonto... strano, non è vero?
E' stato un lungo tramonto, lo stesso lungo tramonto che ha accompagnato Alessandro, eppure il cielo era tremendamente terso e splendente.

Oserei dire che è stato un bene che oggi non avessi troppe persone intorno. Già giocare, stasera, non è stato facile, soprattutto avendo il volto di Alessandro davanti agli occhi. Poi quella sensazione si è assopita, nel gioco...

Eppure ora ripenso, e ho il gran rimpianto di aver dovuto studiare oggi, invece che dedicarmi a lui. Ho il rimpianto di dover andar a dormire, invece che pensare a lui. Ho il rimpianto di non aver letto tutto il Romanzo d'un sol fiato...

Ma di una cosa non ho il rimpianto... di averlo onorato, di averlo amato. Di aver pianto e di aver sospirato. Di aver scritto di lui e di aver pensato a lui.
No, di questo non mi pentirò mai...

Perché c'è un destino, e io voglio continuare a lavorare per sentirlo vivo, per strapparlo via dalla tomba in cui è stato nascosto e che quasi vorrei che non fosse mai scoperta. Perché? Semplice, non sarebbe quasi più mio, sarebbe venduto, sarebbe visto da milioni di giapponesi assetati di fotografie... sarebbe profanato.
No, che resti lì, tra la sabbia d'Egitto, piuttosto che tutto questo. Preferisco non vederlo mai, piuttosto che vederlo sminuito della sua grandezza.

Perché lui è davvero grande, è stato grande in quella morte senza senso, perché ha aperto la strada ad un mondo nuovo. Qualcuno dice che forse il suo apporto non è stato così grande. Bene, Alessandria e il periodo alessandrino da dove derivano? Come mai voi continuate a leggere le leggende di questo barbaro? Se davvero non ha fatto nulla, chiedetevi perché Alessandro è un nome comunissimo e perché c'è solo un Alessandro il Grande.

La risposta è semplicemente lì, non aspettate a darvela, lui vi ricompenserà.

E ora sorgi di nuovo, Orione, torna alla casa che fu tua. Il sogno è ricominciato, e brilla all'infinito.


I

- Giungemmo: è il Fine. O sacro Araldo, squilla!
Non altra terra se non là, nell'aria,
quella che in mezzo del brocchier vi brilla,

o Pezetèri: errante e solitaria
terra, inaccessa. Dall'ultima sponda
vedete là, mistofori di Caria,

l'ultimo fiume Oceano senz'onda.
O venuti dall'Haemo e dal Carmelo,
ecco, la terra sfuma e si profonda

dentro la notte fulgida del cielo.


II

Fiumane che passai! voi la foresta
immota nella chiara acqua portate,
portate il cupo mormorìo, che resta.

Montagne che varcai! dopo varcate,
sì grande spazio di su voi non pare,
che maggior prima non lo invidïate.

Azzurri, come il cielo, come il mare,
o monti! o fiumi! era miglior pensiero
ristare, non guardare oltre, sognare:

il sogno è l'infinita ombra del Vero.


III

Oh! più felice, quanto più cammino
m'era d'innanzi; quanto più cimenti,
quanto più dubbi, quanto più destino!

Ad Isso, quando divampava ai vènti
notturno il campo, con le mille schiere,
e i carri oscuri e gl'infiniti armenti.

A Pella! quando nelle lunghe sere
inseguivamo, o mio Capo di toro,
il sole; il sole che tra selve nere,

sempre più lungi, ardea come un tesoro.


IV

Figlio d'Amynta! io non sapea di meta
allor che mossi. Un nomo di tra le are
intonava Timotheo, l'auleta:

soffio possente d'un fatale andare,
oltre la morte; e m'è nel cuor, presente
come in conchiglia murmure di mare.

O squillo acuto, o spirito possente,
che passi in alto e gridi, che ti segua!
ma questo è il Fine, è l'Oceano, il Niente...

e il canto passa ed oltre noi dilegua. -


V

E così, piange, poi che giunse anelo:
piange dall'occhio nero come morte;
piange dall'occhio azzurro come cielo.

Ché si fa sempre (tale è la sua sorte)
nell'occhio nero lo sperar, più vano;
nell'occhio azzurro il desiar, più forte.

Egli ode belve fremere lontano,
egli ode forze incognite, incessanti,
passargli a fronte nell'immenso piano,

come trotto di mandre d'elefanti.


VI

In tanto nell'Epiro aspra e montana
filano le sue vergini sorelle
pel dolce Assente la milesia lana.

A tarda notte, tra le industri ancelle,
torcono il fuso con le ceree dita;
e il vento passa e passano le stelle.

Olympiàs in un sogno smarrita
ascolta il lungo favellìo d'un fonte,
ascolta nella cava ombra infinita

le grandi quercie bisbigliar sul monte.

G. Pascoli, Alexandros

10 giugno, parte III

Author: Monsieur Henri /

Il sole sta tramontando. Alessandro chiude gli occhi, morendo con il Sole che è il suo compagno.
Più di duemila anni fa la terra si sarebbe stravolta, e l'aquila sarebbe ascesa al cielo portando con sé una nuova stella, più di duemila anni fa Orione sarebbe di nuovo apparso nel cielo, lui che, come Alessandro, era tramontato.
No, forse lui non avrebbe voluto che io mi deprimessi e che ora sentissi così freddo... ma per la prima volta mi chiedo se lui... se lui avrebbe voluto che una come me parlasse di lui. Lo so, non ha ragioni d'essere, è una mia para. Ma sarei degna di lui? Le mie mani possono creare e riscoprire cose degne di lui? O forse...?

Lo so, i miei discorsi non hanno filo logico. E forse è giusto così. In momenti come questi non so proprio se pensare sia la cosa migliore da fare. Sento la medaglietta premere sul petto, e mi illudo che lui sia qui... Ci sono molti modi di amare, non è venerazione, no. E' amare qualcuno che senti ti protegge, anche se mai sentirai la sua voce o mai lo vedrai. Mi protegge? Beh, da tutti i casi del destino potrebbe essere, devo appigliarmi a questo.

E' difficile essere degni del Re del Mondo, ma ancora più difficile è esser degni di Alessandro. Chissà cosa direbbe quando io lo chiamo il mio Alessandro. Chissà cosa direbbe quando lo abbrevio con "Alle". Chissà cosa direbbe per mille e mille cose.
Ma forse per una cosa sarebbe fiero. Che il suo nome viva ancora, e che ci sia una persona, almeno una, che pianga ancora per la sua morte.

Perché ora che il sole svanisce, ora anche lui lentamente se ne va... è come se lo sentissi scivolare lontano da me... Alessandro è Orione, il sole normale lo acceca, lo distrugge, ma come Orione, forse adesso sta illuminando un'altra parte del mondo, dove forse c'è un'altra ragazza pronta a salutarlo. E come Orione domani ritornerà nel mio cielo, e splenderà più che l'aurora.

Philò se, Alèxandre... philò se...

10 giugno, parte II

Author: Monsieur Henri /



Ecco, appunto... ve l'avevo detto che sarei tornata su queste pagine? Il concetto di base è non pensare. Ma non sempre ci si riesce, soprattutto quando stai preparando un esame e non hai assolutamente voglia di farlo. Perciò, per caso, entri nel bar per prenderti un caffé e per caso apri la tua tesi, di nuovo, perché è come una voce che ti chiama, e non puoi fare a meno di ascoltarla.

Ed è una voce che parla di tristezza, di un dolore sordo e lungo, forse non abbastanza per le lacrime ma nemmeno per il sorriso. E ti trovi a chiedere perché nemmeno stanotte tu lo abbia sognato, e se c'è qualcuno, in questo mondo, che come te ricorda questo giorno. Devo dire che non tutto ciò che mi è stato detto per questa giornata mi ha fatto piacere, anche se so che non sono parole dette con cattiveria, anzi, però è uno stato un po' così, incerto, la testa da un'altra parte, il pensiero perso chissà dove in Babilonia.

Sì, non è stato come per Henri. Allora era un dolore forte, ma subitaneo. Un dolore che ti faceva piangere perché altro non potevi fare, e che ti faceva alzare gli occhi verso il cielo per sperare di vederlo proteggerti. Ma ora è diverso... è un dolore silenzioso e opprimente, che ti serpeggia nell'animo, che ti fa dire 'nemmeno la tomba è rimasta', una sensazione più dolente che dolorosa. Non lo so spiegare... Vorrei, ma non ci riesco...

Tolomeo, avvicinatosi a lui, chiese: “Alessandro, a chi lasci il tuo regno?”. Rispose: “A colui che, forte, voglia salvare e completare la mia opera”. Appena ebbe detto queste cose, subito discese una grande nebbia dal cielo e fu buio. Comparve una grande stella, e con lei una grande aquila, che cadevano dal cielo verso il mare, e la statua in bronzo di Zeus, che si trovava a Babilonia, si mosse. La stella, di nuovo, risalì verso il cielo e l’aquila con lei, trasportando un’altra stella splendente. Quando la stella scomparve nel cielo, subito anche Alessandro chiuse gli occhi.
Romanzo di Alessandro

10 giugno, parte I

Author: Monsieur Henri /

E' scoccata la mezzanotte del 10 giugno. Tanti, troppi, o troppo pochi anni fa moriva a Babilonia Alessandro. Non starò qui a dire come, quando, perché, ne a fare elogi. Tanto sapete tutti benissimo quello che direi. Non credo che oggi sarà l'unico post della giornata... è strano, è come se per il momento non me ne fossi accorta ancora... forse quando tramonterà il sole, allora sì che sarà il momento...
Eppure ieri, mentre tornavo dalla partita, una canzone mi è uscita dalle labbra, una canzone dei Miserabili, ma modificata per un piccolo particolare, l'uso di "you" al posto di "he". E mi sono accorta che mai canzone fu più vera per noi due...


On my own
Pretending you're beside me
All alone
I walk with you 'til morning
Without you, I feel your arms around me
And when I lose my way, I close my eyes and you have found me.

In the rain
The pavement shines like silver
All the lights are misty in the river
In the darkness, the trees are full of starlight
And all I see is you and me forever and forever

And I know it's only in my mind
That I'm talking to myself and not to you
And although I know that you are blind
Still I say there's a way for us

I love you
But when the night is over
You are gone
The river's just a river
Without you, the world around me changes
The trees are bare and everywhere the streets are full of strangers

I love you
But every day I'm lonely
All my life I've only been pretending
Without me, your world will go on turning
The world is full of happiness that I have never known

I love you
I love you
I love you...
But only on my own...


Strano... avrei pensato di fare un post diverso... ma per il momento è così che va...

Riflessioni notturne dopo la Festa...

Author: Monsieur Henri /

E' bello dimenticare molte cose, molta noia, molti problemi, solo seduti ad un tavolo a bere assenzio e a sentirsi chiamare Cittadino Max, a chiamare qualcun altro Cittadino Billy; è bello correre sulla moto dopo 6 anni che avevo giurato di non metterci più piede, solo per il gusto di dire a Patric "ma va' a quel paese, io sono rinata dalle ceneri in cui mi avevi gettato"; è bello sentirsi contendere tra due ragazzi che si litigano quasi il permesso di portarti a casa; è bello ridere per nulla, e discutere di Star Trek, mentre intanto messaggi alacremente con Ele che sta guardando i Cavalieri dello Zodiaco; è bello arrivare a casa e non trovare la fessura della porta, e accorgerti che non solo non hai il pigiama, ma hai la felpa completamente lercia, tra crema di wiskey e simili; è bello aspettare che spiova guardando una fiamma da tempo persa, notando che "no, non ha più i capelli da pseudo-Henri, ma è pur sempre lui..."; è bello ricevere un messaggio insperato; è bella la pioggia, anche se disturba, ed è bella persino quest'aula di computer, perché è in momenti come questi, ed è per momenti come questi che il Collegio è vivo, e ha compiuto la sua missione.

Grazie a tutti, grazie ai vecchi amici, grazie ai nuovi, a quel piccolo tavolo defilato, ai miei accompagnatori, alle mie amiche; grazie ai fan del Professor Franchi, che mi divertono un sacco; grazie a questi piccoli momenti che fanno di una gabbia di matti il Collegio Superiore.

"Non siete voi ad essere superiori, è il Collegio che lo è", diceva una volta il vecchio direttore. E io ora rispondo così: "Il Collegio è superiore proprio perché noi siamo superiori, e non per talento, bravura, intelletto o simili cavolate. No. Perché sappiamo abbandonare gli studi per un momento senza morsi di coscienza e bere uno, due, tre bicchieri ricordandoci che l'essere umani, e l'essere uniti, è la cosa più importante del mondo.

Il Principe Andréj se n'è andato per sempre...

Author: Monsieur Henri /


So che aveva 90 anni. So che probabilmente nessuno, soprattutto quelli della mia generazione, hanno mai sentito parlare di lui. E so tutti i difetti che aveva.

Ma Mel Ferrer è stato uno dei miei attori preferiti per tantissimo tempo, sin da quando guardavo I Cavalieri della Tavola Rotonda, in cui faceva un Re Artù che per me rimarrà sempre il vero e solo Re Artù. E mi ricordo ancora quando, guardando Guerra e Pace, improvvisamente, riconobbi nella figura del Principe Andréj quello stesso viso. E fu una specie di gioia! E poi in Scaramouche, in Lili, nella Caduta dell'Impero Romano...

Ma Re Artù e il Principe Andréj furono i miei grandi miti grazie anche e soprattutto a lui. Se lessi Tolstoj a 13 anni fu grazie a lui. Se per me ogni immagine di quel libro poteva cambiare, ma non la sua... beh, è grazie a lui.

So che non era un grandissimo attore, ma pochi momenti mi fanno piangere come la morte del Principe Andréj o di Artù, che dice a Lancillotto di riferire a Ginevra solo due parole "perdono e amore"... So tutto.

Ma so anche che per quella bambina era meraviglioso, e so che non sono finte le mie lacrime ora, ora che è morto, lui, uno dei miei primi amori... e sento freddo, e vuoto...

Però una cosa è certa... che mi mancherai, Mel! E che ti devo moltissimo, per tutto quello che mi hai fatto conoscere ed apprezzare. E so anche che non ti dimenticherò mai, solo ora piangerò un po' di più per la morte di Andréj, perché l'unico Andréj che abbia conosciuto se n'è andato per sempre.

Grazie per tutto. Grazie per avermi fatto sognare.

Giochino...

Author: Monsieur Henri /

Questo l'ho trovato nel blog della mia cantante preferita, nonché Isabel!! :D

Un personaggio manga: André

Un personaggio dei cartoni animati : Lady Oscar

Un personaggio Disney: Principe Filippo (Bella addormentata nel bosco)

Un personaggio delle fiabe: Raperonzolo

Un libro: I Miserabili

Una canzone: Empty chairs at empty tables (Les Misérables)

Un film: Cyrano de Bergerac

Un genere musicale: Opera

Un periodo storico: Grecia classica

Un Numero: 9

Un regista: Visconti

Un personaggio storico: Alessandro il Grande

Un personaggio di un mito: Pentesilea

Un organo: Cuore

Una parte del corpo: Mani

Un sentimento: Amicizia

Una parola: Sfiga

Un emozione: Esaltazione per un sogno

Una lettera dell'alfabeto: T

Una festa: Mio compleanno :P

Una città: Parigi

Una bevanda: Vino (Brachetto d'Aqui)

Una verdura: Finocchio

Una pietra: Diamante

Uno sport: Scherma

Un peccato: Lussuria

Un insetto: Ragno

Un animale: gatto

Un frutto: Albicocca

Un suono: La macchina che pulisce la strada (lo so... è molto intelligente, ma io lo adoro!!)

Un odore: Benzina

Un sapore: La crema

Un cibo: Pasta

Un animale marino: Stella marina

Uno strumento musicale: Pianoforte

Un albero: Cipresso

Una materia scolastica: Greco

Un elemento: Fuoco

Un oggetto: Medaglietta

Un evento atmosferico: SoleSoleSoleSole

Un arnese: Martello

Un liquido: il sangue vale?

Un materiale: Marmo

Un pianeta: Marte

Un Uccello: Aquila

Un fiore: Rosa bianca

un articolo di arredamento: Letto a baldacchino

Una direzione: Seconda stella a destra, poi dritto fino al mattino

Un mese: Agosto

Un ora del giorno: L'una di notte

Un giorno della settimana: venerdì

Ringraziamento speciale

Author: Monsieur Henri /

"In tutti questi anni, Alain, non ho mai chiesto a madamigella Oscar di che colore preferisse le rose..."

"Non lo so. Ma André avrebbe sicuramente detto... le rose bianche..."


In memoria del cartone che mi ha cambiata, che ha fatto di me quel che sono, che mi ha dato così tanto in cambio di così poco, che mi ha fatto capire cosa volesse dire sognare e che per la prima volta mi ha dato la voglia di scrivere.

Sembra una cretinata, forse lo è, ma non per me... in quel cartone ci sono frammenti di me in ogni scena, e in me ci sono frammenti di quel cartone. Gli anni passano, ma è sempre come la prima volta. E Oscar è morta di nuovo, ma la magia si è ripetuta, perché io ho pianto di nuovo, e di nuovo la fiamma ha ripreso a splendere. Grazie, Ikeda... grazie per avermi tenuto compagnia nei miei orribili dodici anni, e grazie per tenermela sempre, ogni volta...

Grazie André e grazie soprattutto Oscar. Se non ci fossi stata tu, dubito che io ora sarei quella che sono.

Voglio del tempo!!

Author: Monsieur Henri /

Troppe idee... troppa voglia di scrivere... e non il tempo sufficiente. Ho almeno due idee per due racconti, ma non ho mai la forza di prendere in mano la penna, o il computer e mettermi veramente a scrivere. Ci vuole un'altra notte come quella passata, ci vuole qualcosa di particolare... Un segno, un momento particolare. Ci vuole dire basta a questi esami inutili, ci vuole dire basta al correre dietro al tempo!
Voglio che finisca quest'anno accademico, mi sono rotta le scatole di fare cose che non mi servono... Dante non c'entra niente con il greco o con il latino, volete capirlo??

L'Università non è un granché, lo ammetto. Questa specialistica è per stacanovisti e non dà molta soddisfazione, di esami veri e utili ce ne saranno 3, e tutti sono 5 crediti, ma non vi sembra di esservi bevuti il cervello? Se è specialistica, ma fateci specializzare, fatemi tradurre, fatemi lavorare sulle mie cose...

E datemi il tempo (e la forza) di scrivere! Mi piace troppo, non toglietemelo!!

Beh... ecco... sono quasi le 11 di sera, e un tempo avrei scritto... ora invece torno a studiare.

Buonanotte.

Idea Folle di una Mente Folle

Author: Monsieur Henri /

Mi è stato detto che il Blog langue, proprio oggi che avevo intenzione comunque di scrivere qualcosina! E quel qualcosina è un'idea folle che mi sono messa in testa.

Da una parte spero che sia come quelle tante idee folli che mi vengono ogni tanto e che passano, dall'altra spero di no. Perché questa idea folle si chiama Accademia di Musical.

Lo so... So cosa diranno in molti... Che mi porterebbe via un sacco di tempo, che non servirebbe a niente eccetera eccetera... E vi do assolutamente ragione. Ma è una cosa che desidero! Tutte le mie propensioni artistiche sono state periodicamente cassate dai miei, se scrivo un racconto mia madre lo corregge, venire ai miei saggi di musica sembrava più un dolore che altro, per non parlare dei saggi di danza, mi hanno sempre messo in testa che sarei stata stonata perché mio padre lo è, quando recitavo mi criticavano e basta perché dicevano che avevo la voce a singhiozzi, e simili amenità varie. Ebbene, mi sono veramente ROTTA! Insomma! Mi correggete i racconti come se fossero un compito in classe? Bene, una mia poesia è pubblicata.

E ora voglio provare questa audizione. Non so assolutamente cosa farò, non so nemmeno se alla fine la farò, soprattutto per paura, quella stessa paura che mi è stata inculcata da quando ero piccola che mi fa abbassare la voce persino quando si canta "Buon compleanno" perché sicuramente stonerò. Bene, ho fatto scaricare all'Ele le basi su cui cantare.

Ripeto, non so se lo farò alla fine. Ma mi piace pensare di pensarci. E se anche non fosse, almeno ho finalmente desiderato fare qualcosa di artistico, senza che si dica che ho altre priorità nella vita! Mi piace, che cavolo!! Mi piace troppo!!

E lasciatemi divertire!!

Destino del Sogno

Author: Monsieur Henri /

Un'altra pagina si è aperta, nel grande Libro Rosso dai segni d'oro. Un'altra pagina, e non me la sarei certo aspettata. Un mesetto fa avevo deciso di partecipare ad un concorso poetico, più che altro perché mi piaceva il titolo, Il Sogno: bisognava mandare 1-3 poesie con questo tema, e io l'ho fatta, la prima parlava di Alessandro, la seconda di Lucrezia, e la terza di me. Ripeto, io non le so scrivere le poesie, mi trovo meglio con la prosa, quindi le avevo fatte più che altro così, per divertimento.

E oggi, mentre sono sul treno, guardo la posta... e c'è questo messaggio dalla Casa Editrice: "scriviamo per informarla che il suo testo dal titolo “Specchio” è stato selezionato per l’antologia IL SOGNO. I grandi temi della poesia. Il volume che uscirà per la fine di maggio sarà presentato in occasione di un aperitivo letterario in casa editrice".

La mia prima reazione, lo ammetto, è stata controllare che fosse indirizzata a me.
Ma poi ho realizzato... e ho realizzato un'altra cosa. Più che il fatto stesso di vincere, più il fatto stesso di pubblicare... è il fatto che la poesia in questione sia quella su Alessandro.

Illusa? Sognatrice? Creatrice di castelli per aria?
Chi lo sa.

Ma io so solo una cosa... che ci sono due personaggi per cui avrei voluto vincere un premio del genere, e uno di loro è Alessandro. Ed è successo. Ancora una volta, il Re del Mondo è stato con me, ha parlato con me, ha parlato attraverso me. E' una sensazione che dà una pace assoluta, che ti fa sentire piena di esaltazione. E' qualcosa che auguro a tutti, perché quanto vi dà è qualcosa che invano cercherò di spiegare, ed è per questo che non lo farò.

Ma certo è che, quando ho letto quel messaggio, ho guardato il cielo piovoso e ho sorriso. E Lui era lì, l'ho sentito.

Tra Sirene e uccellini che cantano...

Author: Monsieur Henri /




Sono le 4 di mattina. Sento gli uccellini già cantare, mentre credo sia ancora troppo presto per l'alba. Non sono sveglia perché sia arrabbiata o altro, anche se ammetto che questa serata non è stata proprio la più serena di tutta la mia vita. Dopo aver letto una cosa che era stata detta contro il mio modo di scrivere, anche se, spero, in maniera ironica (ok, non solo spero, ora ne sono quasi sicura, ma diciamo che sul momento non mi era sembrata così pacifica), avevo in mente di scrivere un bello sfogo qui su come ci siano momenti in cui vorrei mandare all'aria tutto quello che scrivo, e smettere di farlo.

Sì, ci sono quei momenti. Per esempio quando non ricevi mai un incentivo dai tuoi, quando, se fai leggere un racconto a tua mamma, lei... te lo corregge... come se fosse un compito in classe, per esempio ho avuto voglia di smettere quando sentivo criticare non tanto il mio modo di scrivere, ma il fatto che scrivessi di solo poche cose e fisse. E' vero, ammetto i miei limiti. Ma se io mi diverto scrivendo di Alessandro, di Henri, di Cesare, c'è qualche cosa di male? E poi non credo che, come dice mia madre, scrivere di cose antiche sia ignorare che cosa sia il presente.

Io e Ele abbiamo scritto insieme la nostra creatura, Riya', che si svolgeva nel 1183, ma erano trattati temi come l'Universalità, la pace, l'idea di Gerusalemme come città libera per tutti... se non è attualità questa... Magari la forma è diversa, va bene. Ma non chiedetemi di scrivere in altri modi rispetto a questo.

Bene, ero decisa a scrivere un intero post di lagne, quando, nel momento in cui ho cacciato Ele a letto (tipo alle 2.45), ho riaperto un racconto che avevo iniziato mesi fa. Si trattava del 4° capitolo di una mini saga sulla Macedonia, di cui ho parlato sotto. Ho voluto ricordare i posti che ho visto raccontando per ognuno un pezzo della vita di Tessalonica, sorellastra di Alessandro, che, secondo la leggenda, si trasformò in sirena dopo aver strappato l'acqua della vita a suo fratello, e ancora oggi vive nell'Egeo e chiede ai naviganti se Alessandro vive, e bisogna sempre dire "Vive e Regna".

Questa storia mia ha commosso, e allora sono nati quattro capitoli: prima Dodona, con la grande Quercia, poi Ege, con il tumulo di Filippo, poi Dione, sotto l'Olimpo, e infine Pella. La storia ovviamente è tutta fantasia, ma ho voluto mettere in scena questa principessa triste, la Principessa Reietta, che non può amare nessuno e che nessuno ama, perché troppo diversa, e perché conosce il futuro, come assillata dai fantasmi che, nella sua mente, le chiedono sempre se Alessandro vive e regna.
Ero arrivata al quarto capitolo, poi avevo mollato, in testa avevo già le idee ma mancava qualcosa...

E quel qualcosa forse era il vero ricordo di quel posto, di quella commozione che ho provato... qualcosa che solo di notte, quando non c'è alcun suono, riesci a trovare. E Tessalonica ha ripreso vita, un'ultima volta. E' strano, mi sento un po' triste, perché è una saga che finisce, ma sono anche serena, sto sorridendo, credetemi: perché Tessalonica è ancora viva, e ci parla, basta solo saperla ascoltare.

Sono contenta di aver finito quel racconto, e di averlo finito in quel modo. Forse per un po' ci sarà un momento di pausa dallo scrivere, anche se ho in mente una cosa o due... Sono contenta anche perché ho ritrovato il gusto di scrivere fino a queste ore impossibili, protetta solo dalla mia gatta e dal ricordo di quei giorni.

Sì, io amo scrivere, anche se molte cose che scrivo non verranno mai lette o comprese fino in fondo, lo amo perché è vivere in posti e in luoghi in cui non ho mai vissuto, è poter parlare con i grandi senza paura di essere piccoli. E' semplicemente... la magia del creare.

Buonanotte, forse andrò a dormire, forse no... mi piacerebbe stare sveglia, ma non a scrivere. Lasciamo Tessalonica tuffarsi nel mare. Lasciamola libera, è la cosa giusta ora...

Magia!

Author: Monsieur Henri /


La plus perdue de toutes les journées est celle où l'on n'a pas ri. Chamfort


Il Raduno è finito. Molte cose sono cambiate rispetto all'anno scorso, amicizie molto più forti, anzi, fortissime, paure, ansie, gioia... Ricordo che l'anno scorso, quando tornai, non riuscivo a fare niente perché ero troppo eccitata. Questa volta è diverso: questa volta non riesco a fare niente perché sono troppo triste. Triste che sia tutto finito, e insieme "rêveure", sognante, perché solo con due termini indicherei quel che è stato questo raduno: Sogno e Magia.

E' stato Magia che gente che aveva avuto anche problemi tra di loro, gente che aveva litigato, gente che si sentiva insultata da altri improvvisamente dimenticasse tutto questo, mandasse tutto al diavolo pensando che era molto più importante quel fuoco da campo, quella partita di Munchkin, quelle torture a noi Arpie. E' stato Magia prendere tutti gli accenti di tutta Italia perché troppo si parlava, senza sosta, con un continuo caciare che era gioia, vita, energia. E' stato Magia giocare a Battlelore, e poi a freesbee, e poi a pallavolo, fare gli idioti con le margherite, bere come degli alcolisti anonimi per poi massacrare di botte Ele con il pulcino di Dani.

Mostrare la maglietta degli Sfigati - o del TN a scelta -, mostrare quella dell'Agon, e sempre con la spilla adorata, e rotolare sempre nell'erba, per salvare la palla, perché di massacrano trascinandoti per i piedi, questo è qualcosa che solo chi l'ha provato, e l'ha provato con VERI amici, può comprendere.

Ci sono mille cose da raccontare, la festa a sorpresa per il Boss, la torta preparata nonostante a quei maschi odiosi non andasse bene un solo nostro movimento, le discussioni sull'Agon (e sarei una presuntuosa a non ammettere che certi commenti mi abbiano fatto molto piacere, in particolare quelli di Dani e di Daemor, anzi, soprattutto quello di Daemor per vari motivi), l'alcol (l'idromele di Cri), e poi il parco del giorno dopo, con le paperelle, i coniglietti, i pavoni caciaroni, il tutto innaffiato da quella piadina pesantissima, i bicchierini offerti da Dani, l'ombra, il sole, il conoscere gente nuova, come la Roby, la Tiziana, la Viola, la serata da Depresse Metalmeccaniche, e poi ancora i viaggi come trottole con il Boss e Dany a prendere la Romy e Gruumsh in una Punto Verde calda bollente, il fuoco con le canzoni dei cartoni, e poi l'interminabile partita a Munchkin mentre le misere ore di sonno cominciavano a farsi sentire, il mattino con il mascheramento da vampire e una giornata che è fuggita, gli ultimi saluti, le lacrime trattenute e le lacrime versate... troppe cose, ma ognuna di loro è così tremendamente presente in me!

Mi addormento sentendo ancora Dora che insulta giocosamente Ele, la quale cerca di infettarci con la sua Coccolosità Radioattiva, mi sveglio sentendo ancora gli uccellini che sembravano dirci "ma quando cavolo andrete a dormire?", e poi faccio ancora colazione con il mascarpone di Luca, e ancora assaporo il sole guardando gli artisti della Torre - Rache, Roby e Tiziana - produrre disegni su disegni, mentre Ste mostra Battlelore ad un Will che mai così avevo visto, poi corro in macchina con il grandissimo Dani cercando di tener sveglio il Boss poveretto, e poi si canta ancora con Viola, cercando di sfuggire dal trio malefico Marco-Fra-Cri a cui voglio un mondo di bene...

... e si ricomincia con gli insulti ad Ele, e Picci, e io e Dora che singhiozziamo sulla nostra essenza di "cessi da fabbrica di pattume", mentre intanto sorrido e insieme ho le lacrime agli occhi, perché il Sogno esiste, ed è aver amici come voi.

Grazie a tutti, a tutti quelli che c'erano e che non c'erano, grazie perché mi sento a casa, mi sento ascoltata, mi sento apprezzata. Grazie a tutti per aver dimenticato i vari problemi, anzi, averli superati (basta parlare, ma lo capiamo sempre troppo tardi...), grazie alla Torre con le sue basi, il suo cemento e i suoi mattoni.

Eppure ci sono ringraziamenti speciali, in ordine assolutamente a caso.
A Dani, perché è stato bravissimo, si è fatto in mille ed è una persona d'oro, con cui vorrei passare un sacco di tempo.
A Marco, perché è Marco, semplicemente, ed è coccoloso anche se non lo vuole ammettere.
A Fra, perché è Fra, il mostro sadico senza cui sarebbe tutto una noia mostruosa.
A Ste, perché è il mio calimonesco master, e, come dicevamo "non esiste un raduno, se non c'è Ste circondato di donne".
A Daemor, perché mi ha dato una grande lezione.
A Cri, perché è un mito, pronto a ammettere le proprie mancanze ma sempre un grande.
A Mordoth, perché sinceramente non l'avevo mai visto così partecipe e parte integrante.
A Will, perché non mi fa più paura, anzi, è un grandissimo uomo, e sono fiera di conoscerlo.

E poi...

a Dora ed Ele, semplicemente perché sono loro, le Arpie, le mie grandissime amiche, quelle con cui poter discutere di ogni cosa, poter ridere, insultarci, farci del male, ma tutto con una gioia che non è umana, noi Alcoliste anonime, Metalmeccaniche, Sfigate, Perfidia&Demenza&Coccolosità perché è così che deve andare, è perfetto, e ogni giorno ringrazio Dio di avervi fatte venire a me.

E infine, last but not least, al Boss, perché è cambiato moltissimo in questo periodo, è umano, è un amico, un grandissimo amico, e gli voglio un gran bene, lo sento a metà tra un fratello e un boss, un uomo che ha creato tutto questo, a cui non sarò mai abbastanza riconoscente per tutto quanto, ma anche per avermi permesso di conoscerlo almeno un po'.

Grazie, vi voglio un bene dell'anima!

Alla mia Isabel...

Author: Monsieur Henri /

Bravissima, Isabel!! Altro non so dire, il coraggio che hai e che hai avuto è stato premiato, hai visto? Le tre moschettiere hanno trionfato, ma se non ci fosse stato il polo centrale, che sei tu, non saremmo arrivate a nulla, anzi, meglio, non saresti arrivata a nulla.
Sei stata fantastica, Isabel, veramente fantastica!
Mi autocito dalla mia pièce teatrale, scusa se pecco d'orgoglio, ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente:

Constance: i sogni non esistono più.
Cècile: non è vero, i sogni esistono. Basta crederci e prenderli per mano.


Ricordati per sempre questa serata, Isabel.
La tua Catrin

...

Author: Monsieur Henri /

C'è qualcosa da dire? Qualcosa da commentare? So solo che provo disgusto, sono scioccata da questa cosa, mi fanno orrore e ribrezzo, anzi, peggio, mi fanno pietà... non si meritano altro... Vai, plebe, ti meritavi tutto questo... l'hai scelto tu, tu l'hai voluto... tienilo... altro non posso dire...

E lucevan le stelle...

Author: Monsieur Henri /

C'è altro da dire? Massimo nella Tosca

Cortigiani, vil razza dannata...

Author: Monsieur Henri /

Se amate un cantante, e non dico "amate" nel senso più generale del termine, dico "amate" nel senso vero e proprio, non c'è momento più bello di vederlo cantare, sul palco, splendente di luce, come un sogno che non vorreste mai veder finire. E c'è un altro momento per cui vivete, è il leggere con frenesia i programmi dell'anno dopo sperando che il suo nome ricompaia, sperando che la sua figura ritorni a splendere come il sogno che è.
Ma ci sono momenti in cui i sogni vengono distrutti da qualcuno, vengono rovinati da chi è troppo invidioso, o troppo stupido, o troppo meschino per credere ai sogni.

Accadde questo, nel lontano 28 febbraio dell'anno 2000. Massimo era lì, che cantava nell'Elisir d'Amore, e io ero lì, pronta per lui, un sogno che si faceva realtà... e quelle creature (non oso chiamarli altrimenti, sarebbe fare loro un complimento) che si chiamano anche melomani hanno cominciato a fischiare, a proibire gli applausi, e solo perché erano prevenuti nei confronti della produzione. Cosa successe? Successe che passai tutta l'opera a piangere, perché non credevo possibile che la gente potesse essere così meschina, e solo perché così era stato scritto, perché così dovevano fare!! Una rabbia senza paragoni, un dolore che non era umano, delusione, perché tra quelle persone c'era anche gente che conoscevo, che stimavo... ma quella meschinità mi aveva fatto così male... troppo...

E poi arrivò l'era Abbado. Non che sia stata una cosa negativa, anzi! Le opere sono migliorate, in qualche modo: c'è stata più attenzione, se si vuole... ma il problema è che qualunque cosa Abbado approvi va benissimo, che i cantanti siano stonati, che la regia sia folle, che il coro stoni, che l'orchestra vada insieme... qualunque cosa va bene, qualunque!!

Se ci fosse stato Abbado dietro quell'Elisir, che pure da solo andava benissimo, sarebbe stato il grande successo, il teatro sarebbe esploso... ma solo perché non c'era Abbado è stato fischiato, o, peggio, è stato impedito l'applauso. Non è giusto, non è assolutamente giusto! Li disprezzo, mi fanno schifo...

E anche ieri sera, al Fidelio, il tenore/baritono ha stonato, l'orchestra non è andata a tempo, a volte i cantanti non andavano insieme, e se qualcun altro avesse messo delle ghigliottine in una scenografia così, sarebbe tutto stato fischiato, tutto!!!

Invece trionfo, e fiori sul palco, e mezzi svenimenti, donne pellicciose che sbavavano al pensiero che ci fosse Abbado...

... e a me veniva una rabbia, ricordavo quel giorno di otto anni fa, ricordavo le lacrime, ricordavo la rabbia, la ricorderò per sempre, come se fosse marchiata nel mio cuore, che sanguinava, che sanguina... Cortigiani, non vi disprezzerò mai abbastanza... siete schiavi, e come schiavi finirete...

β Orionis

Author: Monsieur Henri /


Credi al destino? Io credo!
Credo a una possanza arcana
che benigna o maligna
i nostri passi or guida
or svia pei diversi sentieri
de l'esistenza umana.
Una possanza che dice a un uomo:
Tu sarai poeta. A un altro:
A te una spada, sii soldato!


Sì, io credo al destino. Credo in immensi libri rossi, dalle scritte dorate, ma credo anche che l'uomo sia abbastanza forte per cambiarlo, per farlo suo, per stringerlo.

Avete mai guardato il cielo attentamente, di notte? Avete mai sentito che una stella in particolare vi chiamasse? A me è successo, la stella si chiama Rigel, è il piede destro di Orione, la mia costellazione preferita, una supergigante blu, il mio colore preferito, la settima stella più luminosa del cielo.

E' lungo e complicato spiegare questa storia, ma se Rigel si vede mi sento molto meglio, mi porta quasi fortuna, mi rassicura di molte cose. E' la mia stella, la mia stella personale...

Orbene, ho detto Orione come costellazione preferita.

E ora il passaggio è un po' complicato...

Stavo decifrando i miei manoscritti adorati (anche se odiati nello stesso tempo) del Romanzo di Alessandro, e ho trovato questa frase:
"Thauma de idomen, priona apò gès eis ouranon upò aeton duo, ek toutou de egnomen alexandron tethnekenai": "Vedemmo il prodigio, una sega che si alzava dalla terra verso il cielo portata da due aquile, e da questo capimmo che Alessandro era morto".

Già per me è un punto veramente particolare, ma il mio istinto di filologa ha avuto un po' la meglio: una SEGA come prodigio?? Povero Alessandro, non è veramente giusto!! Nell'altro manoscritto in cui è citata questa parte ovviamente questa stessa parola è mezza cancellata, si vede una a, forse una gamba di qualcosa, ma nulla di più.

Io e Enrico eravamo impazziti a trovarci un senso, quando improvvisamente mi è saltato qualcosa alla mente: priona, dice? E se fosse Oriona? L'accusativo di Orione?

Alessandro morì il 10 giugno, al tramonto, secondo il Romanzo, e in quel giorno Orione tramonta insieme al Sole. Quindi, se fosse risalito sarebbe stato un miracolo, no?

Più che altro mi era balenata lì quell'idea, convinta che sarei stata cacciata fuori a calci dal mio professore... Che quando l'ha sentita ha commentato con un "me piase, me piase, forse è falsa, ma me piase", imitando l'accento padovano che lui non ha!

Morale della favola: devo scrivere UN ARTICOLO su questa cosa!! Su Orione e Alessandro!!

La mia stella è veramente mia! Mi ha protetta? Mi ha consigliata? Non lo so, so solo che ieri brillava così splendente!!

Leb wohl, mein lieber Schwan!

Author: Monsieur Henri /



C'era una volta una ragazza, una bambina, che per la prima volta in vita sua, all'età di nove anni, vedeva un'automobile con l'autoradio. E da quell'autoradio uscivano le note di un'opera, la Lucia di Lammermoor. La bambina capiva poco di quello che succedeva, ma c'era qualcosa che la faceva gioire come poche cose al mondo: la voce di quell'uomo, del protagonista, che nella storia aveva nome Edgardo, e che in realtà si chiamava Giuseppe Di Stefano.

La bambina crebbe, e quella voce continuò a risuonarle nella testa, quel "tu che a Dio spiegasti l'ale, o bell'alma innamorata, ti rivolgi a me placata, teco ascenda il tuo fedel. Ah, se l'ira dei mortali fece a noi sì cruda guerra, se divisi fummo in terra ne congiunga il Nume in cielo". Crebbe, e quando finalmente capì che cosa fosse l'opera, cercò di collezionare tutte quelle in cui cantava Lui, il suo Cigno, l'uomo dalla voce d'angelo.

Giuseppe Di Stefano fu un grande nome, nella storia della lirica, fu compagno della Callas, cantò coi maggiori direttori d'orchestra, non lasciando mai nulla di mediocre, sempre donando quella benedizione che il cielo gli aveva fatto, e facendolo con generosità, senza paura di arrivare alle note più alte e più difficili. Si ritirò dalle scene ai primi anni '70, e non fece più scalpore come altri tenori, non fece l'esibizionista, no, rimase sempre il ragazzo siciliano che, raccontano, illuminava il palco con i suoi occhi brillanti.

Questo fu per il mondo della lirica.

Ma per quella bambina, per me, fu qualcosa di più. Fu La Voce che mi fece conoscere un mondo amatissimo, fu La Voce che si elevò le notti insonni, fu La Voce a cui pensavo quando tentavo di cantare, fu La Voce. Mio compagno durante lo studio, durante i viaggi, durante le notti in macchina, sempre quella dolcezza, quella forza, quel sovrumano dono è stato con me, ponendosi come pietra di paragone per qualunque altra voce, anche quella di Massimo.

E ora quella Voce non canterà mai più. Se n'è andato, il mio Cigno, dopo tre anni di coma dovuti ad un'aggressione, se n'è andato in silenzio, modesto, senza suscitare scalpore nemmeno nella morte, semplicemente smettendo di respirare. E il mondo, e io siamo orfani, non vedremo mai più quegli occhi neri che brillano, non vedremo più quel riso così generoso, ma una cosa sopravvive.

Ed è La Voce. I cd la riportano, le trasmissioni televisive rimarranno, e il mio Cigno volerà per l'eternità. Come mi disse un mio amico, la parte migliore di lui è rimasta. E rimarrà per sempre.

Addio, addio, mio amato Cigno.
E grazie.

Laurea

Author: Monsieur Henri /

La chiameranno Laurea Triennale. Diranno anche che non vale niente, che è solo un foglio di carta, però, cavolo! Sei laureato dopo!! Ed è la tua creazione, tua e tua sola. E' stata un'esperienza indimenticabile, a volte folle, a volte disperante. Non avevi il coraggio di scrivere una riga di più, ma non potevi lasciare quella pagina in bianco. Però ce l'ho fatta. E non dico "wow, mi sono laureata non credevo mai di farcela!" o simili, perché non sarebbe vero. No, ce l'ho fatta perché ho parlato di Alessandro! De Romanzo di Alessandro, il mio piccolo tesoro, e della sua morte in particolare. Se mi chiedo perché ho scelto proprio la morte, ci sono migliaia di risposte accademiche che mi vengono in mente, ma la mia vera risposta è che è il momento in cui lo sento più mio. Il momento che mi fa piangere, il momento che mi rattrista di più e che insieme me lo rende più vicino perché più umano. Muore, la sua anima sale al cielo, ed è lì che lo guardo, ed è da lì che mi protegge.

E' stata una tesi molto affrettata, troppe cose da dire, 90 pagine mi è venuta, forse troppo per una triennale. Ma quando avrei dovuto decidere la mia dedica, ho scoperto che sarebbe stata a lui stesso, e allora non l'ho messa. La seduta è stata lunga, c'era freddo, erano venuti la Benny, Corra e la Giuly, oltre a Paolino, la Chia e Robbi (loro due si laureavano lo stesso giorno), e anche Diego è venuto, poveretto gli ho fatto prendere un crepo allucinante! Renzo mi ha fatto la domanda "ma che cosa vuoi fare nella tesi biennale?" risposta: "editare la lambda", e la Lucy mi ha fatto una bastardissima domanda a tradimento, facendomi delle osservazioni su Ptolamaois o Philippos, trovando una spiegazione che non stava né in cielo né in terra, al che Cami ha subito detto "Magari è un patronimico macedone!". Vabbé!!! Mi ero detta "ok non scoppiamo a piangere, siamo persone serie"... cvd-> pianto come un'idiota mentre mi mettevano la corona! Cavolo, avevo Alle al collo, mia madre me l'aveva lasciato, era lì, era solo mio!!

La sera la Benny e Richi mi hanno portato fuori a festeggiare, e io stavo OVVIAMENTE per addormentarmi sul tavolo. Ma sono troppo carini *_*

Il problema, il VERO problema... è stata la FESTA. Ora... io avevo fatto l'ENORME errore di chiamare i padovani... i mostri... gli esseri schifosi, alias Khito e Marco, oltre alle mie care COmpagne degli Sfigati, Dora e Ele, più mostro Stefano, gnomo Nick, Moniv e ovviamente Corra accompagnato dal Rabbo. Ora, io mi aspettavo cose terribili, ma non COSI terribili! Prima di tutto, laurea padovana: leggasi leggere un fogliettino microscopico IN INGLESE con l'accento di Oxford, e ogni volta che ci si sbagliava ricominciare da capo dopo aver bevuto quel maledetto coso che è l'Aperol! ok, sono QUASI sopravvissuta. Ma il peggio è stato "Cate, ora ti diamo i regali" E io: "Ma nooooo non dovete..." E mi tiranofuori prima un paio di manette, poi un frustino, e infine... il completo in non so quale malefico tessuto da SADOMASO!!!! Il tutto imitando la pubblicità della mastercard... l'ultimo, dopo 300 (almeno quello era normale come regalo!), era solo un biglietto "Vedere la tua faccia quando scoprirai che dovrai indossare tutto questo davanti agli invitati..." Ecco, la mia faccia fu O___________________O

Ma l'ho fatto, signori, l'ho fatto e ci sono foto a testimonianza!! CHE FIGURA DI MERDA!!!! Ma in fondo voglio bene a quei cosi puzzosi!!! Il povero Paolo era distrutto dall'alcol, e io tranquilla come una pasqua me ne sono uscita con il completino (e gonna, quella l'avevo aggiunta!!) per cercar di farlo stare meglio, ma insomma, non è andata al max!!!

Vabbé!! Alle due il luogo (la Ragnatela) chiudeva, indi ci siamo incamminati a PIEDI verso la casa della Chia, ci siamo arrivati verso le 4 secondo me! E l'Ele doveva prendere il treno alle 7! Indi che facciamo? NON si dorme!!! XDXD Io, Dora, Ele e Khito (con special guest star Paolino) a chiacchierare come dannati aspettando l'ora, ci siamo poi messi in marcia (io MI ERO CAMBIATA), abbiamo fatto montare la piccola sul treno e abbiamo aspettato l'ALTRO treno (della Compagna e del Mostro) che partiva tipo alle 8.30 o simili! Caffé a LITRI!!! Quando li ho visti scomparire, sono ritornata dalla Chia e mi sono infilata nel suo letto! Erano le 9.30. Ho... diciamo... dormito... per un'ora, poi ci siamo rimessi in piedi e nel primo pome ci siamo scambiati i regali, noi 4 eletti!! Fleurs di Battiato per me, il Narek per la Chia, dei quaderni per poesie per Robby, un libro sul maiale e sulle sbronze a Paolino. La faccia di mio padre quando ha visto il mio sguardo è stata: -_-" "Che ore hai fatto???" Ovviamente l'ora è anche stata detta, ma tutto quello prima NO!!! XDXD

Morale della favola, sono tornata DISTRUTTA!!! XDXD

Però mi sono divertita un mondo, ragazzi, anche se mi picchiate e dite che mi volete male, ragazze, le TMB nonché Arpie, Benny tesora, Richi, Rabbo e Amore mio!! e poi i miei 3 laureati preferiti... VI VOGLIO UN BENE DELL'ANIMA!!!

E grazie moltissimo anche a chi non c'è stato ma c'è stato, in primis Marcello che poveretto si è subito i miei sfoghi imperterriti, e Daniele che mi ha tirato buca all'ultimo momento (PIGRONE DI UN BA!)!! Grazie moltissimo, vi voglio benissimo!!!

Macedonia - Where I left my heart

Author: Monsieur Henri /


Quando mi riferirono che l'Università di Bologna organizzava un viaggio in Macedonia - nella Macedonia antica, la chiamavano "Grecia del Nord"- all'inizio ho pensato solo che si trattava di un magnifico sogno. Ho pregato di non svegliarmi. E invece era vero. Era tutto vero.
La compagnia non mancava: Paolino, Robbi, Alex Melega, e poi altra gente che non conoscevo all'inizio, ma con cui mi sono molto divertita! Tipo i membri del SFC (Sully Fan Club) e ovviamente, anche se li conoscevo già, i FFTP (Fork For The Pork, mitico gruppo fondato da Paolino, con i membri: Paolino, Robbi, Alex Melega, Claudia e Andrea, più la sottoscritta nel ruolo di voce femminile, piano e suonatrice di carte di Uno!).
Cominciamo dal viaggio: in NAVE da Ancona a ... ehm... non mi ricordo, diciamo sul versante ovest della Grecia. Viaggio di notte, previa discoteca a bordo (e io in pigiama ma VABBE), camerata folle! Discendiamo ricordandoci di portare le due mitiche prof, la Brizza e la Scaglia, e c'è la nostra guida, la nostra mitica guida, cioè Alexandros! Un tipo Sully della Signora del West, capello lungo, tra il biondo e il castano, occhi azzurri, fisico da cowboy e soprattutto un'incredibile amore per i cani! Sempre dietro li aveva, sembrava il pifferaio di Hamelin! E tutte, soprattutto le SFC, innamorate perse di lui, il nostro coccolo che aveva uno sguardo da cane abbandonato!
Prendiamo il pulman! Ora, voi non saprete MAI cosa sono le curve se non avrete provato quelle dell'Epiro. Allucinante!!

Però... però era Epiro. La casa di Olimpiade. Il luogo dove Alessandro fu mandato in esilio da suo padre dopo il banchetto in cui Attalo lo aveva chiamato 'bastardo'. Ecco, vedendo quei monti, c'era qualcosa di meraviglioso che cresceva in me, era spettacolare. Era finalmente come doveva sempre essere, io nella sua terra. Prima fermata a Dodona, il più antico santuario di Grecia, dove sorgeva l'antica Quercia che i cristiani distrussero. C'era un tempio di Eracle, forse Alessandro era andato lì, sicuramente l'aveva visitato. Ho tirato un sospiro di sollievo. Ero a casa, finalmente.

La notte, come tutte le notti seguenti, le abbiamo passati a Tessalonica (o Salonicco): c'era una statua (penso di epoca moderna, aveva l'aria degli anni 60/70) proprio sul mare di Alessandro, con la spada sguainata e mentre guardava il cielo in groppa a Bucefalo. Sì, era quello il luogo dove il mio amore era rispettato, era veramente conosciuto, era quasi come il santo protettore della città. Santo cielo, c'era l'Alexandrou odos, c'era la piazza Aristotele, ci può essere qualcosa di meglio??

Il giorno dopo siamo andati ad Olinto. E' una città che si ribellò a Filippo e che Filippo distrusse dalla prima all'ultima casa, come farà poi Alessandro con Tebe. C'erano 20 cm di muro in altezza per ogni casa, ma c'era veramente TUTTO!! Con un cielo terso, alberi bellissimi, insomma, una cosa bellissima! Al ritorno, siamo andati allegramente al museo di Tessalonica, dove io ero convinta ci sarebbe stato tutto il tesoro della tomba reale macedone. Invece no. Era molto carino, tuttavia, c'erano delle cose molto particolari, come quegli affreschi che solo i Macedoni hanno oramai.

La sera ci fu la fondazione officiale dei FFTP. Lode e silenzio.

Eccoci arrivati al 26 settembre. Il programma era: Pella. Pella. Dico solo questo. Pella. Io... io ero a Pella, io vedevo ciò che Alessandro ha visto da bambino, da ragazzo. Io vedevo tutto quello che gli storici narrano a proposito dei primi anni di di vita di Alessandro, era lì. Semplice. Non c'era altro per me, anche se il luogo non era ancora stato scavato del tutto, anche se non ci hanno lasciato andare alla reggia, io ero lì. Non c'era nulla da spiegare, nulla da commentare. Eravamo io e Pella. E basta. All'interno del museo c'era il mosaico del leone. Proprio davanti ai miei occhi, e non come foto, no, era reale, potevo quasi toccarlo. Inutile dire che quello che ho visto dopo, la città romana a Tessalonica, non mi ha nemmeno sfiorato.

La sera ci fu la creazione di altri album dei FFTP, in onore del compleanno di Alessandra. Lode e silenzio.

Ma il peggio/meglio era ancora da venire. 27 settembre 2007. Vergina. Ege. Il tumulo reale. C'era nebbia, mentre entravamo. Eppure il cuore mi batteva a mille, ma si è fermato quando, scendendo una scala, davanti a me si è mostrata la tomba di Filippo II. Era vera. Era davanti a me. Suo padre, e lui dipinto in fretta e furia sul frontone del tempio. Le ossa di Filippo, il telo d'oro in cui erano raccolte, le sue armi, tutte intere, le coppe in cui avevano bevuto lui e probabilmente suo figlio. Io che cosa potevo dire? Che cosa? Non ho detto niente, ho solo pianto. Ma pianto come non avevo mai pianto prima. E quando ho visto l'altra tomba, quella di Alessandro IV, allora l'ho pregato di parlare a suo padre di me, di dirgli che io ero lì, che mai lo avrei lasciato, che piangevo per lui, per suo figlio, per suo padre, ma li raccoglievo tutti nel cuore. Li sentivo finalmente così miei. Non avevo mai provato una cosa simile, se non alla tomba di Henri. Un sentimento di tristezza così grande insieme ad una serenità senza paragoni. Amarezza e dolcezza. Gioia e dolore. Chi poteva dire di cos'erano fatte quelle lacrime?
E quando, dopo, siamo arrivati a Dione, ai piedi dell'Olimpo, e ho visto l'altare sacrificale su cui Alessandro aveva fatto l'ultima ecatombe prima di partire per l'Asia, allora era tutto completo. Il circolo si chiudeva. Ho visitato il primo e l'ultimo luogo che lui abbia mai visto su terra di Grecia, e il luogo in cui dovrebbe esser sepolto. Ho visto l'acqua immergere i piedi dei templi, ho visto ancora gli anelli a cui erano attaccati i buoi. Ho visto. La natura si faceva spazio tra quelle rovine, per ricoprirle e proteggerle, e così io ricoprivo e proteggevo quelle memorie, solo per me, e Alessandro rinasceva, mi era vicino, ancora una volta. Non era un sogno. La Macedonia non è un sogno.

E' un Sogno. E' il Sogno. E' vederlo compito. E' la lacrima sparsa sulle rovine e sull'erba. E' un giorno mai dimenticato.

E' un fiore per chi non è più sepolto.