Elpis, Speranza

Author: Monsieur Henri /



Cerco di afferrare tutte le immagini che ho nel cuore di tutti gli uccellini che ho avuto: c'è stata la Mimì, il mio primo grande amore, morta perché era troppo piccolina e troppo debole, in un giorno che tornavo da Richi dopo aver riso come una dannata, giorno che è terminato con tante lacrime, era il mio primo animaletto! C'è stato Titty, e devo dire che è quello a cui sono meno affezionata, forse perché non l'avevo raccolto da terra ma mi era stato semplicemente regalato, volato via mentre la gabbietta era aperta. C'è stato Corvax, il mio corvettino adorato, a cui ho insegnato a volare nei modi più rocamboleschi, ancora un po' e mi mettevo a sbattere le ali io, e che è volato via come è giusto che fosse. C'è stato Grifis, per un minuscolo momento, che era solo tanto affamato, e che è ritornato dalla mamma.

E poi c'è stato quest'ultimo. Non ho avuto il coraggio di dargli un nome, perché mi sarebbe stato tolto, lo sapevo. Aveva un'ala a metà, mi hanno poi detto che le penne gli stavano ricrescendo, e che starà bene. L'ho raccolto a casa di Corra, l'ho portato in una scatola a casa mia, quel piccolo rondone che mia madre ha deciso essere una femminuccia. Era terrorizzata, sbatteva le ali con una forza, e piangeva, piangeva, era disperata! Ma poi l'ho fatta bere, e ho cominciato ad accarezzarla con dolcezza, e lei lentamente si è calmata, stava nella mia mano e guai se smettevo di accarezzarla. Chiudeva gli occhietti e due volte ha sbadigliato credo. Tremava, la piccina, appena la mia mano si separava da lei, e mi guardava con quegli occhi neri dolcissimi.

Ma ora lei non c'è più. L'ho portata alla Lipu, ne avranno cura, loro sanno cosa fare, io l'avrei solo coccolata probabilmente. Non è stato tanto duro il fatto di lasciarla, piuttosto il fatto di vederla mischiata a tanti altri rondoni come lei, lei che aveva un posticino nel mio cuore, che per me era unica. Erano così tanti, dopo il vento, la tempesta... così tanti che facevano anche impressione. E io l'ho lasciata così, speravo tanto che fosse chiuso quel posto per poterla avere ancora un po'...

Ma forse è giusto così. Adesso lei guarirà, e prima o poi spiccherà il volo, al sicuro dai gatti e soprattutto dagli esseri umani. Solo che sono un po' triste, un po' vuota... in fondo ricordo già quando lei stava nella mia mano, e quando mi mangiava il pane dalle dita. E' normale, io mi affeziono a tutto, figurarci ad un cosino così carino. Spero solo che d'ora in poi possa stare bene e che non abbia paura.

Spero.

Sì, è una bella parola. Una parola adatta a lei, che non si capisce come abbia fatto a sopravvivere tanto tempo senza mangiare e senza bere. Una parola giusta per chi ora ha di nuovo la vita davanti.

Speranza, Elpis. Sì, la mia rondonina si chiamerà così. E quando Elpis tornerà a volare, spero che il suo nome accompagni il suo cammino.

Serata alla Gozzano

Author: Monsieur Henri /


Tornata dal concerto, dopo essermi mezza ubriacata e dopo aver fatto queste belle ore indecenti mi accingo a postare anche qui per raccontare com'è andata!
Allora, la cosa OVVIAMENTE parte malissimo: mi dicono le 5.30 e loro arrivano alle 7! Con gli occhi coccolosi che mi chiedono innocentemente "ma non ti avevamo detto che facevamo alle 6.30?"; il pianoforte ovviamente non era attaccato, per fortuna è arrivato il tecnico, che era stato tecnico dei Nomadi anche, che stranamente è riuscito a sistemare tutto; poi arrivano gli attori, e lei, Ivana Monti, all'inizio mi terrorizza, era molto fredda, molto star, mentre lui era meraviglioso; last but not least una rondine mi ha fatto la cacca sul braccio!! XD

Ero tesa, tesissima, non tanto per la situazione in sé, ma per il solito problema che si chiama "Tempesta" di Beethoven. Da quel Natale di anni fa io non riesco più a suonarla in pubblico, non se ci sono molte persone. Ma mi piace talmente tanto! E' una delle cose più belle per me, in assoluto! E io tutte le volte ci provo, ne ho bisogno, ho bisogno di passare quel blocco mostruoso. Prima di iniziare quasi mi stavo per mettere a piangere: speravo in un affetto almeno figliale degli attori, contavo su quello, ma non c'era, e io mi sentivo piccola, ignorante, fragile e incapace.

Poi siamo saliti sul palco, e il primo brano è andato bene. Il secondo era lui... e ho perso il segno. Sintomo di come ancora sia bloccata. Però Corra e la Giulia mi han detto che non si è sentito che ho sbagliato, sono stata abbastanza svelta per nasconderlo, e questo mi solleva, sì. Forse la prossima volta sarà diverso. Il resto è filato, Ivana Monti era veramente bravissima ed Edoardo Siravo era qualcosa di spettacolare, per un attimo ho avuto paura che mi si sentisse male, perché faceva il tisico con un'accuratezza mostruosa! Erano trascinanti, e io che pure ero lì e dovevo star iper dritta tutto il tempo non riuscivo a staccar loro gli occhi di dosso.

Quando è finito, applausi su applausi, e io mi ero fatta piccolina piccolina, e in quel momento Edoardo mi ha preso la mano e mi ha trascinato agli applausi, e sia lui che Ivana mi hanno applaudito! E io avevo gli occhi pieni di lacrime, ero così felice! E non è finita lì, siamo usciti e poi io ed Edoardo ci siamo defilati per andare, visto che avevano smesso di applaudire, e proprio in quel momento la gente ha ricominciato, non si alzava, non voleva andarsene. E allora lui è ritornato, e io di nuovo mi sono fatta da parte, ed è stata Ivana che mi ha chiamato con il mio nome, dicendo che era il mio debutto e di far un grande applauso. Io non ci credevo! Lei che era stata così fredda, in quel momento era come una vecchia zia che mi conosce da una vita. Era bellissimo, veramente bellissimo. E dopo io ed Edoardo e il tecnico ci siamo messi a chiacchierare come se fossimo conoscenti da una vita, e mi ha stretto la mano, e mi ha detto che era stato un onore, e che magari avremmo avuto modo di lavorare ancora insieme. Poi sono andata a salutare anche Ivana e lei ha fatto di nuovo fare un applauso al gruppetto che aveva intorno, è stata gentilissima!! Per non parlare di Ludovico, che continua a chiamarmi Ketty, e che mi sembrava tanto felice della performance! Forse, chi lo sa, è l'inizio di un dialogo! Ha detto che mi darà il libro e un altro regalo!

Ma il regalo più grande è stata l'intera sera, anche se in quel momento mi sono vista crollare il mondo addosso. Una serata splendida, mi piacerebbe tanto poter ripetere una cosa del genere!!
Grazie a tutti quelli che ci sono stati in carne e in spirito, e grazie al trio, Ivana-Edoardo-Ludovico, che mi ha trattato al loro pari nonostante tutto.
E ora a ninna, devo suonare il grande Ludovico Van in sogno!

Un po' di sano delirio!

Author: Monsieur Henri /

Premetto che pochi comprenderanno, solo colo che hanno avuto la (s)fortuna di giocare con me come master Bellezza è Verità alla Torre o di chi ha assistito alla grande tragedia come spirito maligno, leggasi Dora. Ma stasera, mentre facevo il prequel con Ele, mi è uscita questa strana frase, detta da Dairon, il protagonista di allora, il re folle con l'ossessione per la Perfezione e per la Bellezza. Non so, non so se credere o meno a ciò che ho scritto. Ma mi è piaciuto, ci rifletterò! Premetto che tutto si svolgeva sotto i due versi di Keats "Beauty is truth, truth is beauty...", una delle più belle frasi mai scritte.


Sai, molto tempo fa io ricercavo soltanto ciò la cui bellezza potesse vivere in eterno. Rose, statue, non lo sapevo, ma dovevo arrivare alla risposta, alla Verità. Perché una volta raggiunta la Bellezza eterna avrei avuto la Verità eterna, e quanto bella è la Verità! Ma avevo sbagliato. Nella mia ossessiva ricerca della Perfezione ho dimenticato ciò che è veramente perfetto: l’Attimo. Forse l’avessi capito sarebbe stato tutto diverso. Ma ora so.


Non è da Dairon e forse non è nemmeno da me. O sì, invece? Mah! Per ora buonanotte!

Gozzano Masquerade

Author: Monsieur Henri /

Bene, arriviamo finalmente al racconto di cosa è successo quasi una settimana fa, mi dispiace per i miei numerosissimi fan, ma sono state giornate che chiamarlo piene è un eufemismo!! Dunque, partiamo dall'inizio...

Martedì scorso mi arriva una chiamata da un certo Ludovico Parenti, che si presenta e mi parla come se ci conoscessimo da una vita, a chiedermi quando potevamo provare. Un attimo rimango interdetta, poi mi ricordo che Giulia, l'allieva della Benni, mi aveva chiesto se potevo suonare ad una presentazione di un libro alla Biblioteca Panizzi. Allora mi sovviene di questa cosa, e dico al mio interlocutore che sì, non ci sono problemi, di dove voleva che ci vedessimo. Però in quel momento, mentre accetto di andare a casa sua, le mie mille solite pare per queste cose si fanno strada: sarà un maniaco, mi vuole violentare, e io sono una cretina, come faccio, che gli dico, e simili amenità varie.

E arriva giovedì. Mi vedo la mattina con la Benni per farle la scheda del pg di Vampiri e per chiacchierare da brave, e lei da angelo qual è mi dice che mi avrebbe accompagnata così non ci violentava tutte e due. Allora alle 4 la vado a prendere, e poi andiamo a casa di questo fantomatico Ludovico Parenti, che si era descritto come "alto moro e di bello aspetto". Non vi dico com'era in realtà!! :D Alto ok, ma aveva 70 anni e non era per nulla attraente, ma ciò che mi ha tranquillizzato era che aveva moglie XD

Bene, morale della favola: lui è un attore e anche un autore, ha scritto quest'opera che si chiama Gozzando Masquerade, giustamente su Gozzano, e che verrà presentata, recitata da Ivana Monti e da Edoardo Siravo, e io devo fargli le musiche! Cioè... praticamente mi ha chiesto di musicargli la sua opera. E dove mi diceva che sarei dovuta intervenire con il piano io lo ascoltavo spiegarmi la scena, le emozioni, e milioni di piccole note entravano nel mio cuore, e serpeggiavano nel mio orecchio, le sentivo, avevano nomi di autori, ma avevano anche il mio!
E' stata un'esperienza fenomenale! Ero completamente preda della musica, avrei arrangiato Mozart pur di farlo suonare fedele a ciò che sentivo!

La scelta dei pezzi è stata piuttosto complessa: si parte con un Rimsky-Korzakoff, poi un santo Ludovico, con la sua Tempesta, poi Debussy (Page d'Album), seguito da una Fantasia di Mozart, da uno dei sonetti di Petrarca di Listz, poi di nuovo un Debussy (I Arabesque), uno Stolz e vari arpeggi con tonalità che inventerò probabilmente sul momento.

Sono esaltata, lui sembrava contento... e io non avevo paura... le mie mani hanno fatto esattamente quello che io loro imponevo! ok, non sarà niente, però io sono felice, è un lavoro che se volete non ho molto contribuito personalmente a creare, ma poco importa, non ho quasi paura, suonerò per qualcosa che mi piace, e soprattutto vengo fatta interagire personalmente, mi si guida, mi si dice quello che ci si aspetta da me... e insieme mi si dà una completa libertà!

E allora Masquerade! Paper faces on parade! E io al piano, e saranno le mie mani a parlare per me!

Live di Vampiri

Author: Monsieur Henri /

Lo giuro, scriverò prima o poi quello che è successo giovedì. Ma ora c'è il consueto ritrovo con la Cronaca del Live di Vampiri.
Allora, prima di tutto io ho cambiato personaggio! Ve la ricordate la dolce e malinconica Lucrezia? Ecco... ora c'è la dolce e malinconica Lucrezia che però si veste da sposa e va in giro per i cimiteri recitando Requiem su requiem! Una Malkavian, insomma. E il ruolo mi piace da impazzire!
E a questo Live, con la nuova cronaca che mi sembra molto più rilassata della precedente, e forse molto più coinvolta, c'era anche una spettatrice, l'Ele!! Poveretta, cosa non si è sorbita, insieme alla Benni! La ricerca spasmodica del velo da sposa, la vestizione in cui lei mi guardava con due occhi stralunati chiedendomi se riuscivo a respirare, il fodero del pugnale che mi si appiccicava al petto! E poi altre cose tipo il mio vestito MOLTO adatto per correre, le ciabatte di seta NON ne parliamo, e quel velo malefico che si è rivelato una zanzariera!
Però è stato un bel Live! A parte i colpi mostruosi che prendevo quando mi scompariva la ragazza che faceva la Malkav abbracciata da bambina, e si vedeva Maddalena correre in giro passando anche davanti ai professori di fantasmi, perché non la trovava! Scene epiche ovviamente il CARRAMBA che sorpresa con la Benni ideato 10 minuti prima in macchina con commenti del tipo "ragazze, siete SQUALLIDE! Ragazze, un minimo più originali, SU!" e cose del genere, e tutto perché io avevo messo lo stesso nome del pg della Benni!! XD E altra scena magistrale il Munz che interpreta Gianluca Picardo vestito da Star Trek!!! Una cosa da MORIRE dalle risate! Oppure le mie chiamate per lanciare dominazione UN PO' DAPPERTUTTO ("Ehi, tu, SPOSA!!" del Tondo - con la scusante "Eh ma io ci ho provato a chiamarti in altri modi, Velo, Pazza... ma non mi rispondevi!")e a fare i miei malvagi piani del male cosmico!!

Poi il live è finito alle due, e ho ripreso vita (anche i miei piedi hanno ripreso vita, mi aggiravo per l'Elysium a piedi scalzi alla fine), e ho ripreso anche il ruolo da conduttore! Morale della favola, io e l'Ele siamo arrivate a casa alle 3.40. Ma siccome siamo parte del TMB non potevamo finirla lì. E' stato solo per caso che verso le 5 abbiamo notato che il sole cominciava a far capolino, e abbiamo deciso di dormire, anche perché io ero distrutta, e anche lei, le ho fatto fare SIOPPING sfrenato il pomeriggio (e quella maglietta è troppo carinaaaaa!).

Il giorno dopo abbiamo vagato per una Reggio deserta, ma qualcosa da mangiare alla fine l'abbiamo trovato! :P Cioè... magari se uscivamo ad un'ora decente e non alle 2 c'era di più, ma sono piccoli e miseri dettagli!!! XD

E poi ho riportato la piccola in stazione e sono tornata... la giornata che era iniziata tanto bene si è conclusa con l'eliminazione dell'Italia dagli europei sigh... Ma questo non c'entra!

E quindi arrivo alla fine di questo post, anche perché, benché sembri che l'abbia fatto ad un'ora decente, in realtà sono le 5 di mattina del 24 :P
E allora ringrazio moltissimo i giocatori, e i png (io ti adoro, Munz, lo sai! *_*), ma soprattutto la Benni che è stata fantastica, e soprattutto è stata bravissima ad entrare in gioco senza aver me come appoggio, hai fatto i tuoi piccoli grandi passi verso il mondo dei Toreador (... mmm... forse questo NON è esattamente positivo, ma VABBE!)!!! :D Brava brava, anche per quello che sappiamo io e te!! ^^

E ovviamente grazie allo Zucchero che si è sorbita tutto il Live poveretta! Con l'imbottigliatore folle che non la lasciava vedere e TUTTE le nostre borse dietro XD Grazie mille Zuccherino Radioattivo!! :D Spero ti sia divertita!

E ora buonanotte... o forse buongiorno, mi sa che è decisamente meglio! Sto diventando un po' troppo il vampiro!! :P

Buon Rötschreck a tutti!!

L'Angolo di Spoon River

Author: Monsieur Henri /

Veramente avrei qualcos'altro da raccontare oggi... ma sono sinceramente troppo distrutta per farlo! Quindi sarà domani!! Per ora un'altra poesia dalla raccolta più allegra della terra!! :P

Serepta Mason

My life's blossom might have bloomed on all sides
save for a bitter wind which stunted my petals
on the side of me which you in the village could see.
From the dust I lift a voice of protest:
my flowering side you never saw!
Ye living ones, ye are fools indeed
who do not know the ways of the wind
and the unseen forces
that govern the processes of life.

L'Angolo di Spoon River

Author: Monsieur Henri /

Visto che c'è chi ha l'Angolo dello Sfigato del Mese (Dora), e chi ha l'Angolo del Gioco Dimenticato (Ele), ho deciso di aprire anche io una rubrica settimanale, con cui intratterrò suscitando grande gioia e divertimento, giusto perché sono pur sempre la Signora della Sfiga e della Perfidia! :P

Perciò ecco a voi l'Angolo di Spoon River! Farò una scelta settimanale delle poesie di Edgar Lee Masters, ma le getterò così, perché non amo troppi giochi di interpretazione, e poi ognuno deve interpretare a suo modo, credo! Quindi ecco la prima, la mia preferita in assoluto!


Amanda Barker

Henry got me with child
knowing that I could not bring forth life
without losing my own.
In my youth therefore I entered the portals of dust.
Traveler, it is believed in the village where I lived
that Henry loved me with a husband's love,
but I proclaim from the dust
that he slew me to gratify his hartred.

10 giugno, parte IV

Author: Monsieur Henri /


Questa giornata è finita. Una giornata così strana che non saprei darle altri aggettivi. Una giornata non triste, ma, appunto, dolente. Una giornata che quasi non voleva finir mai, soprattutto il tramonto... strano, non è vero?
E' stato un lungo tramonto, lo stesso lungo tramonto che ha accompagnato Alessandro, eppure il cielo era tremendamente terso e splendente.

Oserei dire che è stato un bene che oggi non avessi troppe persone intorno. Già giocare, stasera, non è stato facile, soprattutto avendo il volto di Alessandro davanti agli occhi. Poi quella sensazione si è assopita, nel gioco...

Eppure ora ripenso, e ho il gran rimpianto di aver dovuto studiare oggi, invece che dedicarmi a lui. Ho il rimpianto di dover andar a dormire, invece che pensare a lui. Ho il rimpianto di non aver letto tutto il Romanzo d'un sol fiato...

Ma di una cosa non ho il rimpianto... di averlo onorato, di averlo amato. Di aver pianto e di aver sospirato. Di aver scritto di lui e di aver pensato a lui.
No, di questo non mi pentirò mai...

Perché c'è un destino, e io voglio continuare a lavorare per sentirlo vivo, per strapparlo via dalla tomba in cui è stato nascosto e che quasi vorrei che non fosse mai scoperta. Perché? Semplice, non sarebbe quasi più mio, sarebbe venduto, sarebbe visto da milioni di giapponesi assetati di fotografie... sarebbe profanato.
No, che resti lì, tra la sabbia d'Egitto, piuttosto che tutto questo. Preferisco non vederlo mai, piuttosto che vederlo sminuito della sua grandezza.

Perché lui è davvero grande, è stato grande in quella morte senza senso, perché ha aperto la strada ad un mondo nuovo. Qualcuno dice che forse il suo apporto non è stato così grande. Bene, Alessandria e il periodo alessandrino da dove derivano? Come mai voi continuate a leggere le leggende di questo barbaro? Se davvero non ha fatto nulla, chiedetevi perché Alessandro è un nome comunissimo e perché c'è solo un Alessandro il Grande.

La risposta è semplicemente lì, non aspettate a darvela, lui vi ricompenserà.

E ora sorgi di nuovo, Orione, torna alla casa che fu tua. Il sogno è ricominciato, e brilla all'infinito.


I

- Giungemmo: è il Fine. O sacro Araldo, squilla!
Non altra terra se non là, nell'aria,
quella che in mezzo del brocchier vi brilla,

o Pezetèri: errante e solitaria
terra, inaccessa. Dall'ultima sponda
vedete là, mistofori di Caria,

l'ultimo fiume Oceano senz'onda.
O venuti dall'Haemo e dal Carmelo,
ecco, la terra sfuma e si profonda

dentro la notte fulgida del cielo.


II

Fiumane che passai! voi la foresta
immota nella chiara acqua portate,
portate il cupo mormorìo, che resta.

Montagne che varcai! dopo varcate,
sì grande spazio di su voi non pare,
che maggior prima non lo invidïate.

Azzurri, come il cielo, come il mare,
o monti! o fiumi! era miglior pensiero
ristare, non guardare oltre, sognare:

il sogno è l'infinita ombra del Vero.


III

Oh! più felice, quanto più cammino
m'era d'innanzi; quanto più cimenti,
quanto più dubbi, quanto più destino!

Ad Isso, quando divampava ai vènti
notturno il campo, con le mille schiere,
e i carri oscuri e gl'infiniti armenti.

A Pella! quando nelle lunghe sere
inseguivamo, o mio Capo di toro,
il sole; il sole che tra selve nere,

sempre più lungi, ardea come un tesoro.


IV

Figlio d'Amynta! io non sapea di meta
allor che mossi. Un nomo di tra le are
intonava Timotheo, l'auleta:

soffio possente d'un fatale andare,
oltre la morte; e m'è nel cuor, presente
come in conchiglia murmure di mare.

O squillo acuto, o spirito possente,
che passi in alto e gridi, che ti segua!
ma questo è il Fine, è l'Oceano, il Niente...

e il canto passa ed oltre noi dilegua. -


V

E così, piange, poi che giunse anelo:
piange dall'occhio nero come morte;
piange dall'occhio azzurro come cielo.

Ché si fa sempre (tale è la sua sorte)
nell'occhio nero lo sperar, più vano;
nell'occhio azzurro il desiar, più forte.

Egli ode belve fremere lontano,
egli ode forze incognite, incessanti,
passargli a fronte nell'immenso piano,

come trotto di mandre d'elefanti.


VI

In tanto nell'Epiro aspra e montana
filano le sue vergini sorelle
pel dolce Assente la milesia lana.

A tarda notte, tra le industri ancelle,
torcono il fuso con le ceree dita;
e il vento passa e passano le stelle.

Olympiàs in un sogno smarrita
ascolta il lungo favellìo d'un fonte,
ascolta nella cava ombra infinita

le grandi quercie bisbigliar sul monte.

G. Pascoli, Alexandros

10 giugno, parte III

Author: Monsieur Henri /

Il sole sta tramontando. Alessandro chiude gli occhi, morendo con il Sole che è il suo compagno.
Più di duemila anni fa la terra si sarebbe stravolta, e l'aquila sarebbe ascesa al cielo portando con sé una nuova stella, più di duemila anni fa Orione sarebbe di nuovo apparso nel cielo, lui che, come Alessandro, era tramontato.
No, forse lui non avrebbe voluto che io mi deprimessi e che ora sentissi così freddo... ma per la prima volta mi chiedo se lui... se lui avrebbe voluto che una come me parlasse di lui. Lo so, non ha ragioni d'essere, è una mia para. Ma sarei degna di lui? Le mie mani possono creare e riscoprire cose degne di lui? O forse...?

Lo so, i miei discorsi non hanno filo logico. E forse è giusto così. In momenti come questi non so proprio se pensare sia la cosa migliore da fare. Sento la medaglietta premere sul petto, e mi illudo che lui sia qui... Ci sono molti modi di amare, non è venerazione, no. E' amare qualcuno che senti ti protegge, anche se mai sentirai la sua voce o mai lo vedrai. Mi protegge? Beh, da tutti i casi del destino potrebbe essere, devo appigliarmi a questo.

E' difficile essere degni del Re del Mondo, ma ancora più difficile è esser degni di Alessandro. Chissà cosa direbbe quando io lo chiamo il mio Alessandro. Chissà cosa direbbe quando lo abbrevio con "Alle". Chissà cosa direbbe per mille e mille cose.
Ma forse per una cosa sarebbe fiero. Che il suo nome viva ancora, e che ci sia una persona, almeno una, che pianga ancora per la sua morte.

Perché ora che il sole svanisce, ora anche lui lentamente se ne va... è come se lo sentissi scivolare lontano da me... Alessandro è Orione, il sole normale lo acceca, lo distrugge, ma come Orione, forse adesso sta illuminando un'altra parte del mondo, dove forse c'è un'altra ragazza pronta a salutarlo. E come Orione domani ritornerà nel mio cielo, e splenderà più che l'aurora.

Philò se, Alèxandre... philò se...

10 giugno, parte II

Author: Monsieur Henri /



Ecco, appunto... ve l'avevo detto che sarei tornata su queste pagine? Il concetto di base è non pensare. Ma non sempre ci si riesce, soprattutto quando stai preparando un esame e non hai assolutamente voglia di farlo. Perciò, per caso, entri nel bar per prenderti un caffé e per caso apri la tua tesi, di nuovo, perché è come una voce che ti chiama, e non puoi fare a meno di ascoltarla.

Ed è una voce che parla di tristezza, di un dolore sordo e lungo, forse non abbastanza per le lacrime ma nemmeno per il sorriso. E ti trovi a chiedere perché nemmeno stanotte tu lo abbia sognato, e se c'è qualcuno, in questo mondo, che come te ricorda questo giorno. Devo dire che non tutto ciò che mi è stato detto per questa giornata mi ha fatto piacere, anche se so che non sono parole dette con cattiveria, anzi, però è uno stato un po' così, incerto, la testa da un'altra parte, il pensiero perso chissà dove in Babilonia.

Sì, non è stato come per Henri. Allora era un dolore forte, ma subitaneo. Un dolore che ti faceva piangere perché altro non potevi fare, e che ti faceva alzare gli occhi verso il cielo per sperare di vederlo proteggerti. Ma ora è diverso... è un dolore silenzioso e opprimente, che ti serpeggia nell'animo, che ti fa dire 'nemmeno la tomba è rimasta', una sensazione più dolente che dolorosa. Non lo so spiegare... Vorrei, ma non ci riesco...

Tolomeo, avvicinatosi a lui, chiese: “Alessandro, a chi lasci il tuo regno?”. Rispose: “A colui che, forte, voglia salvare e completare la mia opera”. Appena ebbe detto queste cose, subito discese una grande nebbia dal cielo e fu buio. Comparve una grande stella, e con lei una grande aquila, che cadevano dal cielo verso il mare, e la statua in bronzo di Zeus, che si trovava a Babilonia, si mosse. La stella, di nuovo, risalì verso il cielo e l’aquila con lei, trasportando un’altra stella splendente. Quando la stella scomparve nel cielo, subito anche Alessandro chiuse gli occhi.
Romanzo di Alessandro

10 giugno, parte I

Author: Monsieur Henri /

E' scoccata la mezzanotte del 10 giugno. Tanti, troppi, o troppo pochi anni fa moriva a Babilonia Alessandro. Non starò qui a dire come, quando, perché, ne a fare elogi. Tanto sapete tutti benissimo quello che direi. Non credo che oggi sarà l'unico post della giornata... è strano, è come se per il momento non me ne fossi accorta ancora... forse quando tramonterà il sole, allora sì che sarà il momento...
Eppure ieri, mentre tornavo dalla partita, una canzone mi è uscita dalle labbra, una canzone dei Miserabili, ma modificata per un piccolo particolare, l'uso di "you" al posto di "he". E mi sono accorta che mai canzone fu più vera per noi due...


On my own
Pretending you're beside me
All alone
I walk with you 'til morning
Without you, I feel your arms around me
And when I lose my way, I close my eyes and you have found me.

In the rain
The pavement shines like silver
All the lights are misty in the river
In the darkness, the trees are full of starlight
And all I see is you and me forever and forever

And I know it's only in my mind
That I'm talking to myself and not to you
And although I know that you are blind
Still I say there's a way for us

I love you
But when the night is over
You are gone
The river's just a river
Without you, the world around me changes
The trees are bare and everywhere the streets are full of strangers

I love you
But every day I'm lonely
All my life I've only been pretending
Without me, your world will go on turning
The world is full of happiness that I have never known

I love you
I love you
I love you...
But only on my own...


Strano... avrei pensato di fare un post diverso... ma per il momento è così che va...

Riflessioni notturne dopo la Festa...

Author: Monsieur Henri /

E' bello dimenticare molte cose, molta noia, molti problemi, solo seduti ad un tavolo a bere assenzio e a sentirsi chiamare Cittadino Max, a chiamare qualcun altro Cittadino Billy; è bello correre sulla moto dopo 6 anni che avevo giurato di non metterci più piede, solo per il gusto di dire a Patric "ma va' a quel paese, io sono rinata dalle ceneri in cui mi avevi gettato"; è bello sentirsi contendere tra due ragazzi che si litigano quasi il permesso di portarti a casa; è bello ridere per nulla, e discutere di Star Trek, mentre intanto messaggi alacremente con Ele che sta guardando i Cavalieri dello Zodiaco; è bello arrivare a casa e non trovare la fessura della porta, e accorgerti che non solo non hai il pigiama, ma hai la felpa completamente lercia, tra crema di wiskey e simili; è bello aspettare che spiova guardando una fiamma da tempo persa, notando che "no, non ha più i capelli da pseudo-Henri, ma è pur sempre lui..."; è bello ricevere un messaggio insperato; è bella la pioggia, anche se disturba, ed è bella persino quest'aula di computer, perché è in momenti come questi, ed è per momenti come questi che il Collegio è vivo, e ha compiuto la sua missione.

Grazie a tutti, grazie ai vecchi amici, grazie ai nuovi, a quel piccolo tavolo defilato, ai miei accompagnatori, alle mie amiche; grazie ai fan del Professor Franchi, che mi divertono un sacco; grazie a questi piccoli momenti che fanno di una gabbia di matti il Collegio Superiore.

"Non siete voi ad essere superiori, è il Collegio che lo è", diceva una volta il vecchio direttore. E io ora rispondo così: "Il Collegio è superiore proprio perché noi siamo superiori, e non per talento, bravura, intelletto o simili cavolate. No. Perché sappiamo abbandonare gli studi per un momento senza morsi di coscienza e bere uno, due, tre bicchieri ricordandoci che l'essere umani, e l'essere uniti, è la cosa più importante del mondo.

Il Principe Andréj se n'è andato per sempre...

Author: Monsieur Henri /


So che aveva 90 anni. So che probabilmente nessuno, soprattutto quelli della mia generazione, hanno mai sentito parlare di lui. E so tutti i difetti che aveva.

Ma Mel Ferrer è stato uno dei miei attori preferiti per tantissimo tempo, sin da quando guardavo I Cavalieri della Tavola Rotonda, in cui faceva un Re Artù che per me rimarrà sempre il vero e solo Re Artù. E mi ricordo ancora quando, guardando Guerra e Pace, improvvisamente, riconobbi nella figura del Principe Andréj quello stesso viso. E fu una specie di gioia! E poi in Scaramouche, in Lili, nella Caduta dell'Impero Romano...

Ma Re Artù e il Principe Andréj furono i miei grandi miti grazie anche e soprattutto a lui. Se lessi Tolstoj a 13 anni fu grazie a lui. Se per me ogni immagine di quel libro poteva cambiare, ma non la sua... beh, è grazie a lui.

So che non era un grandissimo attore, ma pochi momenti mi fanno piangere come la morte del Principe Andréj o di Artù, che dice a Lancillotto di riferire a Ginevra solo due parole "perdono e amore"... So tutto.

Ma so anche che per quella bambina era meraviglioso, e so che non sono finte le mie lacrime ora, ora che è morto, lui, uno dei miei primi amori... e sento freddo, e vuoto...

Però una cosa è certa... che mi mancherai, Mel! E che ti devo moltissimo, per tutto quello che mi hai fatto conoscere ed apprezzare. E so anche che non ti dimenticherò mai, solo ora piangerò un po' di più per la morte di Andréj, perché l'unico Andréj che abbia conosciuto se n'è andato per sempre.

Grazie per tutto. Grazie per avermi fatto sognare.

Giochino...

Author: Monsieur Henri /

Questo l'ho trovato nel blog della mia cantante preferita, nonché Isabel!! :D

Un personaggio manga: André

Un personaggio dei cartoni animati : Lady Oscar

Un personaggio Disney: Principe Filippo (Bella addormentata nel bosco)

Un personaggio delle fiabe: Raperonzolo

Un libro: I Miserabili

Una canzone: Empty chairs at empty tables (Les Misérables)

Un film: Cyrano de Bergerac

Un genere musicale: Opera

Un periodo storico: Grecia classica

Un Numero: 9

Un regista: Visconti

Un personaggio storico: Alessandro il Grande

Un personaggio di un mito: Pentesilea

Un organo: Cuore

Una parte del corpo: Mani

Un sentimento: Amicizia

Una parola: Sfiga

Un emozione: Esaltazione per un sogno

Una lettera dell'alfabeto: T

Una festa: Mio compleanno :P

Una città: Parigi

Una bevanda: Vino (Brachetto d'Aqui)

Una verdura: Finocchio

Una pietra: Diamante

Uno sport: Scherma

Un peccato: Lussuria

Un insetto: Ragno

Un animale: gatto

Un frutto: Albicocca

Un suono: La macchina che pulisce la strada (lo so... è molto intelligente, ma io lo adoro!!)

Un odore: Benzina

Un sapore: La crema

Un cibo: Pasta

Un animale marino: Stella marina

Uno strumento musicale: Pianoforte

Un albero: Cipresso

Una materia scolastica: Greco

Un elemento: Fuoco

Un oggetto: Medaglietta

Un evento atmosferico: SoleSoleSoleSole

Un arnese: Martello

Un liquido: il sangue vale?

Un materiale: Marmo

Un pianeta: Marte

Un Uccello: Aquila

Un fiore: Rosa bianca

un articolo di arredamento: Letto a baldacchino

Una direzione: Seconda stella a destra, poi dritto fino al mattino

Un mese: Agosto

Un ora del giorno: L'una di notte

Un giorno della settimana: venerdì