Quattro anni fa, assieme ad un mio amico, avevo scritto una pièce teatrale: "Eco di Luci", ispirata a "Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino". Parlava di droga, di prostituzione, ma soprattutto di sogni e di amicizia.

E' Constance, il mio personaggio, che parla:
"Voglio sentire la schiuma bagnarmi i capelli, voglio essere sola a combattere contro il vento, a parlargli del mio sogno infinito, voglio… Ma a te cosa importa? Non mi conosci neanche, non sai chi io sia… e non ti importa nulla. Né a me importa qualcosa di te… Noi siamo completamente soli, su questa terra. Noi… e i nostri sogni. Basta."

E qui è in dialogo con Cècile, la protagonista, dopo aver rinunciato, almeno momentaneamente, ai suoi sogni:
"C: Vuoi rinunciare davvero a tutto quello che sei stata? A quello che hai tanto amato? Ricordo le tue parole: sogna e vivrai. Non ci credi più?
Con: Cécile… Étienne una volta mi disse che capiva cosa io provassi… Io non dovevo, non potevo nascere adesso! Il mio destino era in un altro tempo, in un altro luogo… E invece… guardami! Guardami! E riconosci in me l'amazzone veloce, la guerriera bianca, l'infallibile spadaccina! Guarda! La mia spada non è stata altro che… E in un momento solo, tutto è stato cancellato. Sì, la droga mi faceva incontrare i miei eroi, mi faceva vivere lontano da questo grigio, mi aiutava! Ma fuori… non si può vivere, non si può sognare… I sogni non esistono più!
C: Non è vero. I sogni esistono… Basta crederci… e prenderli per mano…"

E ora la morte di Constance. La voglio trascrivere tutta, perché è la scena che amo di più:
" C: Constance…
Con: Shh… Guarda… Le nuvole mi stanno raccontando una storia: è la leggenda di una fanciulla che aspetta il suo principe per tutta la vita e, prima di morire, lui va da lei sul suo cavallo nero per portarla nelle Isole Felici, dove nessuno li troverà… Non è bellissima? Forse verrà da me, forse mi porterà via e non mi sveglierò più…
C: Non lasciarmi…
Con: Che cos'è? Non lo senti? Non senti anche tu questo suono?
C: È il vento, Constance…
Con: Non avevo mai pensato che avrebbe potuto essere così bello… Guardami, Cécile… Sto piangendo… Piango…
Narratore: Se ne andò via, Constance, portata lontano dal vento caldo del Sud, fino al cimitero di ogni paura, sepellita da una montagna di petali di rosa. Ogni tanto mi pare di vederla ancora qui con noi… con me… e spero ancora di sentire in qualche momento, in qualche luogo, le sue labbra calde di sogno qui, sulla mia fronte."


Dedico queste parole alla mia cantante preferita.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Stellina!!!! mi hai commossa!!! grassie di questa dedica meravigliosa! lo sai che sono facile alle lacrime quando leggo delle cose così belle!
Grassie! e poi è vero, in fondo tutti aspettano il proprio cavaliere...e lo sai, forse io l'ho trovato ^_^ed è solo grazie a te!

Un bacione!
Benny