Alexandria - Kamelot

Author: Monsieur Henri /

Devo ringraziare il mitico Boss della Torre, Marcello, per avermi segnalato questa canzone. Io sono rimasta scioccata, dice delle cose bellissime, e credo che anche lui le avrebbe potute dire! Grazie Marcello!!!


Far across the sea
a piece of history
in Egypt's land
I'll build a city
beautiful and strong
beyond belief
a new metropolis
to redefine my destiny

Rise and shine, Alexandria
under protection of my name
pure, divine, and imperial

A place to watch the stars
the center of the earth
I see it all... my worlds converging
and to guide a king's armada through the night
I raise the seventh wonder to delight Poseidon

Rise and shine, Alexandria
under protection of my name
pure, divine, and imperial

Make me the city of a living angel
casting shades all over Babylon
hailing me, a holy son of god
as a monument of time
and the goals that I achieved
make a sculpture of my mind.

MERAVIGLIOSA!

L'Ultima Ruota del Carro

Author: Monsieur Henri /

E' orribile sentirsi l'ultima ruota del carro, in una situazione come un funerale... C'erano tutti i parenti, era mio pro-zio da parte di madre, quindi i miei zii, le mie cugine, mia nonna e tutti gli altri parenti. E poi c'eravamo io e mio padre, i Franchi. Sì, perché era come se un cerchio invisibile ci circondasse, la mia pro-zia non mi aveva nemmeno riconosciuto... e ci siamo viste un mese fa neanche.
Mia madre, chiusa nel suo egoistico dolore, non ha avuto una parola per me, ricercava le attenzioni della SUA famiglia, dicendo che ormai era lei la più vecchia degli Spallanzani, che ora erano sue le responsabilità e cose simili. Era come se non mi conoscesse nemmeno. Io non potevo piangere, non potevo stare male, e lei sa forse quello che provo? Assolutamente no. Non sa che tutte le volte che sepelliamo un parente io penso a mia nonna, quella che non ho mai conosciuto perché è morta che avevo un anno, di cui io sono l'immagine e somiglianza, con gli stessi gusti, lo stesso fisico, persino lo stesso modo di muovere le mani. Perché è così, io vedo sempre lei, il mio angelo custode, in ogni bara chiusa... Ma questo mia madre non lo saprà mai... Non lo saprà perché non vuole uscire dal suo guscio.
Ci si è poi messa mia nonna, a chiedermi se conoscevo lo zio... Dire che l'ho guardata sconvolta è un eufemismo... Cos'è, sono davvero così un mondo a parte? Lei cosa sa di me? Lei non mi ha mai nemmeno detto che mi vuole bene... non dovrebbe fare così una nonna, l'unica che mi sia rimasta? E allora ancor di più io vedo l'altra nonna nella bara, vedo i suoi capelli grigi, i suoi occhi scuri, anche se mai li ho conosciuti...

E intanto l'ultima degli Spallanzani è intoccabile, non sa nemmeno cosa stia pensando la figlia... e non credo che la smuoverebbe. E mio padre, quel padre che mi ha tenuto la mano tutto il tempo, è andato a lavorare, anche se io gli avevo fatto chiaramente intendere che avrei voluto che rimanesse qui... lo fa per scappare, anche lui scappa, ma io resto. Resto e devo esser di roccia, vero, mamma? Perché io non ho diritto al dolore, io non ero sua nipote... E' vero, non ero sua nipote, non quella diretta, ma lui era mio zio. E questo né tu, né la nonna, né nessun altro dei VOSTRI numerosi parenti potrà mai togliermelo.

Perdita

Author: Monsieur Henri /

E' incredibile come, appena le voci si raffreddano intorno a te, tu cominci a sentire quella sensazione opprimente di vuoto, di solitudine, di voglia di piangere. E' morto mio prozio, stasera, era strano perché era l'unico che fosse simile a mio nonno che non ho mai molto conosciuto visto che è morto che io avevo 7 anni. Non lo frequentavo molto, anzi... Però sapere che alle messe in ricordo del nonno ci sarebbe stato, uscire e sentire la sua stretta sulla spalla era quasi rassicurante per me.
Di tutte le cose che potrei ricordare, una soprattutto: il fatto che non mi chiamasse Chicchi, come fanno tutti i miei parenti, ma Cati. Buffo, no? E' la cosa che più ho nel cuore in questo momento. Chissà perché non mi chiamava come gli altri... Gliel'ho mai chiesto? No. E ora non potrò più farlo. C'è una strana sensazione, mi viene da sorridere, anche se sono tanto triste.
Mi viene da sorridere perché credo che lui vorrebbe così, e perché sento la sua stretta sulla sua spalla.
Pioveva, oggi. E mentre aspettavo che mi venissero a prendere per andare a giocare ho lasciato che la pioggia mi bagnasse, che nascondesse le lacrime, e gli ho cantato. Sì, cantato, perché mi ricordo che lui amava sentirmi suonare, mi chiedeva delle mie novità, e io ero contenta... Contenta perché non era mai troppo esibizionista nei miei confronti o troppo menefreghista. No, lui sorrideva, ricordo, e mi diceva: "Cati, allora ti verremo a trovare..."

Zio, la tua Cati ora piange, me lo permetti? Piange perché non potrebbe fare altro... Lasciala sfogare, almeno per poco, e poi ritornerà a sorridere, e a suonare, come volevi tu.
Ti voglio bene, zio. E canterò per te quando tu vorrai, non avrai che dirmelo, io lo sentirò, te lo giuro.
Mi manchi, zio... Mi manchi già.