"C'è forse una forma di aspetto cui io non sia andata incontro?
Io donna, io adolescente, io efebo, io infante,
io del ginnasio ero il fiore, io della palestra l'onore:
mie le porte affollate, mie le soglie gremite,
mie le corone di fiori a cinger la casa,
ogni volta che, al sorger del sole, dovevo lasciare le stanza.
Io d'ora in poi sarò detto degli dèi serva, di Cibele schiava?
Io Menade? io di me solo parte? Io sterile maschio sarò?
Io nei verdi spazi dell'Ida vivrò, rivestiti di algida neve?
Adesso, adesso mi dolgo del gesto mio, adesso, adesso mi pento!"
Catullo, Carme LXIII
Come mi piace questo pezzo di Catullo! L'ho sentito per la prima volta stasera, lo ammetto, ma mi ha commosso. Parla di un giovane, Attis, che, nel delirio del sogno, si evira, e al risveglio si occorge di quello che è successo... E' smarrito, e mi ricorda i tempi in cui ero piccola, e non capivo chi veramente fossi, e perché... Nemmeno se ero maschio o femmina, in qualche modo...
E il fatto che io mi firmi Monsieur Henri la dice lunga, credo...
Buonanotte.
E pensate se mai una volta vi siete sentiti come il giovane Attis, anche solo per un secondo...
Attis
Author: Monsieur Henri /
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