E' un giorno, un solo giorno che sono a casa, a Reggio. Eppure c'è un pensiero fisso, continuo. Micidiale. Continuo a vederla dovunque, i miei stessi movimenti, d'istinto, la cercano. I miei occhi guardano senza che io li possa fermare i luoghi in cui lei stava di più. E il letto è vuoto. Freddo e vuoto. Credevo che andarmene avrebbe fatto meno impressione, e invece no, è il contrario. Me ne vado, e quando ritorno è un inizio sempre nuovo. Come se non me ne fossi mai andata, come se fosse successo ieri. Ormai sono passati otto mesi. E non è cambiata una virgola. Mi manca talmente tanto che mi strapperei il cuore se potessi. Lentamente non penso più tanto al giorno in cui è morta, per fortuna quell'immagine sta diventando meno potente di tutti gli altri bellissimi sedici anni passati con lei. Ma lei, lei c'è sempre. La mia presenza splendida, la mia sorella c'è sempre, e mi manca da morire... Nulla potrà cancellare la sua presenza, e nessuno potrà sostituirla. Era... E'... la mia sorellina adorata. E anche se la sua assenza mi strappa il cuore, sono così felice di averla potuta tenere tra le braccia fino all'ultimo.
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