28 janvier 1794

Author: Monsieur Henri /

Come tutti gli anni, amore mio, anche quest'anno non ti sei mostrato. Ma c'era la luna, stanotte. La luna che mi illuminava il viso e che forse ha illuminato anche il tuo, tanto tempo fa. Io ti amerò sempre. Sei la mia meravigliosa spiga di grano, sei il mio amore. Per sempre, Henri, per sempre.

Sì, Henri. Siamo i più fortunati. Lo saremo anche se tutto precipiterà nel disastro, e ci troveremo esuli in terra straniera, travolti dai ricordi di questi mesi. Siamo nati per ritrovarci, per unirci com'era stato scritto dal Signore buono e misericordioso. Il nostra destino era già stato scritto dalle Sue mani giuste, e nulla, ora te lo posso giurare, nulla più mi dividerà da te. Io sono qui per essere tua, tua sorella, tua amica, tua moglie, la madre dei tuoi figli. Forse questo è tutto un sogno, forse domani mi sveglierò e mi ritroverò a Parigi, nell'affollata Assemblea, e mi saluteranno sorridendo: "Buongiorno, Cathy". Ma come pronuncerai tu quelle parole, domattina, nessuno potrà farlo. La tua dolcezza, il tuo respiro dolce e buono, che accarezza come una madre accarezza il figlio malato… non potrò più rinunciare a tutto questo.
Morirò, prima di rinunciare a te.

“In quanto a Henri, la sua fine fu tragica. Era riuscito a riunire qualche uomo attorno a sé e aveva cominciato a diventare di nuovo Monsieur Henri. Durante una pattuglia, il 28 gennaio 1794, vide davanti a sé un repubblicano che stava fuggendo. Lo raggiunse e gli intimò di arrendersi, di gettare il fucile, in cambio della vita. Il repubblicano riconobbe nel suo vestire uno dei capi e, fingendo di arrendersi, mirò e fece fuoco. Henri morì sull'istante, senza sofferenza, colpito in piena fronte. Una morte senza senso, dissero in molti, una morte da vigliacco. Non è vero: Henri poteva morire solo così, o sulla ghigliottina. Il destino ha scelto per lui una morte dolente, quasi da martire, una morte senza dolore. Temendo che potesse essere riconosciuto dai repubblicani, Stofflet, con le lacrime agli occhi, fece in modo che nessuno più vedesse il viso da angelo di Monsieur Henri: prese la sciabola e sfigurò il suo corpo, così da renderlo irriconoscibile, e lo seppellì senza un nome, all'oscuro.
“Ho trovato un biglietto, in questo quaderno, indirizzato alla contessa de La Rochejaquelein. Era firmato François-Joseph Vien, alias Robespierre. Conteneva queste parole: “Promettimi di vivere per sempre felice, mia dolce Cathy. Vivi e ama, tu che puoi!”
“Una sola consolazione, a me così vecchio, è saperli uniti, lontani da un mondo che non li avrebbe accettati. Ogni giorno prego per loro, per il loro bambino, e sono sicuro che il Signore accolga la mia preghiera, anche se sono un peccatore. Ma ora basta parlare del passato. Raccontare questa storia ha aperto ferite che credevo chiuse. Forse brucerò queste memorie: Caterina avrebbe voluto così. Ma l'Imperatore mi aveva chiesto con tanta insistenza di presentargli coloro che io amavo come se fossero miei figli e non ho potuto resistere. Forse, in fin dei conti, scrivere tutto mi ha fatto bene. Mi sento più sereno, pensando a quelle due belle creature nate per amarsi e per soffrire. Aveva ragione Cathy: erano i più fortunati.



Gli Occhi Azzurri del Demonio

1 commenti:

Anonimo ha detto...
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